Parole che corrono lungo i binari di Beatles, Cure e Joy Division. Fra pop e new wave. Musica di qualità ed un discorso, più che un’intervista, un dialogo, con Maurizio Sacquegno (ex Bludinvidia), del Bunker Studio di Melendugno, sulla scena musicale salentina; la realtà, le possibilità, un occhio di riguardo verso le nuove speranze, le attese ed i sogni sulla realtà musicale della nostra provincia.

Martedì 26 maggio 2009, Francesco Aprile intervista Maurizio Sacquegno
:

1-Secondo te quali possono essere i gruppi più interessanti qui nel Salento…

In assoluto, il gruppo più pronto sono i PensierinVolgare. Pronti sia sotto un punto di vista di brani veri e propri che negli arrangiamenti. Sono molto bravi, bravissimi, strumentalmente parlando, la voce è veramente eccezionale, un po’ rugosa e molto graffiante. Loro mi piacciono molto. Devo dire che è da un po’ che non riesco a vederli dal vivo e non so che rapporto abbiano col pubblico. Poi, c’è un gruppetto che, per ora sono ancora alle prime armi, ma secondo me arriveranno nell’arco di un paio d’anni ad essere, probabilmente, il gruppo più interessante dal punto di vista arrangiativo, se seguono una vena ben precisa, perché negli ultimissimi lavori si sono un po’ persi in ricerca, se, invece, rimangono immediati io li vedo come il gruppo che fa passi in avanti più velocemente di tutti gli altri;  e questi sono i Marylame. Io li ho conosciuti un anno fa e da allora è come se avessero fatto un percorso di 7 o 8 anni della maturazione di un gruppo. Ecco, un altro gruppo, secondo me già pronto e con cui vedrò di fare qualcosa come produzione discografica, sono i Sublime Follia. Secondo me incarnano quella via di mezzo fra il pop e l’indie alternativo, inteso come più intenso, ma non l’indie all’inglese, ma l’indie all’italiana perché loro ricordano tanto i Verdena, fermo restando che sono ben propensi a fare produzioni differenti a livello di suoni e arrangiamenti. Con loro abbiamo prodotto “For You” che dura 10 o 12 minuti e originariamente era un brano che durava 2 o 3 minuti e ne abbiamo aggiunti 10 di atmosfere; abbiamo chiamato Redi Hasa della Bandadriatica, è venuto Simone dei Dolce Mente a suonare i timpani, abbiamo suonato delle pentole su quel brano lì, abbiamo fatto questo brano che è un lavoro corale, c’ho suonato pure io. Credo che fra i gruppi più pronti ci siano anche i Dolce Mente, ma anche i Gato de Marmo non sono male, sono molto giovani ed io li ho conosciuti quest’anno ad Italia Wave, dove ho fatto da giuria, e mi hanno impressionato molto, fanno un genere molto anni ’80 un po’ Bauhaus, Joy Division, e mi ha sorpreso vedere dei ragazzi così giovani fare della musica così. Rimanendo sempre in questa domanda mi hanno colpito due altri gruppi. Uno si chiama “Upnea”, e questi forse sono veramente i più giovani che conosco a Lecce, e poi anche i Macabri Sinistri.

2-A livello di ricerca e originalità, quali sono i gruppi più interessanti?

A livello di originalità c’è poco. Devo dire che questo è un appiattimento che mi disturba e mi dispiace perché arrangiare i propri brani in maniera semplicistica e sbrigativa toglie l’occasione di far ascoltare qualcosa nella maniera più completa e più interessante possibile. Onestamente sono deluso dai gruppi sotto questo punto di vista e ritorno ai PensierinVolgare che, sicuramente, sono quelli che, in questo momento, curano meglio gli arrangiamenti ed i suoni. Poi, i Bludinvidia non li cito nemmeno in questo discorso perché sono talmente al di sopra del discorso salentino che non vanno neanche citati in questo contesto. Lì c’è una ricerca spasmodica della novità, senza rendere il lavoro forzato, e devo dire che Marco Ancona ha sempre avuto degli arrangiamenti molto naturali e molto particolari, mai forzati. Mi piace molto il Genio, mi è piaciuto molto il disco alla AIR. Ritornando alla quotidianità ci sono i Logo che fanno una buona ricerca sonora a livello di arrangiamenti, chitarristicamente parlando, fra Salvatore Cafiero e Stefano Scuro, muovono abbastanza il brano.  

3-A cosa potrebbe essere dovuto quest’appiattimento?

È dovuto alla fretta, alla fretta che si ha di mettere i brani sullo space, alla fretta di pensare che in 4 giorni si possa fare un disco e soprattutto alla distrazione che tutti i gruppi hanno in sala prove. La sala prove che dovrebbe essere la fucina dove nascono i brani diventa un posto dove ognuno suona senza sentire quello che fanno gli altri. Tra la fretta di finire il lavoro per metterlo sullo space ed il lavoro in sala prove fatto male. La verità è che i brani vanno arrangiati, chitarra acustica e voce, i brani devono nascere e morire così. Dopo si aggiunge ad una parte di chitarra che già suona bene acusticamente il suono di una chitarra elettrica ecc. Io mi arrabbio quando vedo gruppi con delle belle idee, ma realizzate male, a quel punto il lavoro diventa mio.

4-Quali generi musicali, secondo te, sono più diffusi qui nel Salento?

Sicuramente c’è poco pop. Perché molti intendono, stupidamente, il pop nel modo sbagliato. Molte volte mi son sentito dire che i Negramaro si son venduti. Onestamente io non credo questo perché ho seguito il lavoro dei Negramaro negli anni, sono stato vicino al gruppo, in passato più che adesso, e comunque io credo che la naturale evoluzione dei Negramaro sarebbe stata quella. C’è molto meno pop ora, tutti pensano a fare gli alternativi e c’è da dire, anche, che il pop non è facile da fare, al contrario di quello che si possa pensare è sicuramente la musica più difficile.