Terzo appuntamento con "Altro Salento - Viaggio nella musica che non c'è". Questa volta si parla di indie, il sogno indie del Salento.

Atmosfere sognanti e chitarre alla Strokes. Liriche che si muovono nel cielo, come nuvole, a metà fra la canzone alternative italiana ed il pop, quello vero che sibila da sempre nella canzone italiana.
Ci sono parole che hanno strani poteri. Queste, hanno la leggerezza e la spensieratezza di un sogno unite alla codifica/decodifica della realtà attorno, senza che questo le renda pesanti.
C'è un'aria sognante tutto intorno. Qualcosa che si muove con leggerezza, qualcosa che si agita con forza, allo stesso modo, allo stesso tempo.
C'è un connubio di generi che si incontrano lungo le vie della canzone.
È come se influenze apparentemente lontane, agli opposti nei poli della musica, si fossero date appuntamento lungo gli strumenti dei Marylame.
È una musica che nasce, si genera dalle ceneri del punk proseguendo lungo le corde degli Strokes che si incontrano col pop italiano e gli sguardi gettati oltre, alla ricerca di una dimensione sognante propria di un post rock di matrice Sigur Ros, perdendo via via per strada la rabbia distruttrice ed il nichilismo del punk, l'aspetto graffiante degli Strokes che resta vivo nelle chitarre, ma lascia spazio a tratti melodici introdotti dal cantato per una realtà spensierata propria della forza dei sogni.
Ci sono canzoni, ci sono generi, poi ci sono i Marylame.

Francesco Aprile