C'era esigenza di nuovo, di tumulto. Le nuove generazioni iniziavano ad avvertire stanchezze e pesantezze attorno agli stilemi culturali perpetrati dall'accademia italiana. La cultura risultava lontana oltre che nel tempo e nello spazio, anche negli intenti.
Tutta questo senso di inadeguatezza sfociò nel Futurismo che già dal 1909 agitava l'Italia nel tentativo di cambiare la cultura e la società, abbattendo il vecchio ed instaurando una nuova cultura fondata sulle tecnologie, la velocità, la potenza, per un'arte che doveva essere trasposizione della modernità, espressione dinamica del vivere.

Lecce fu una delle città più attente alla ricezione del movimento futurista, grazie all'opera, prima, di Mimì Frassaniti e Antonio Serrano, poi, grazie all'impulso di Vittorio Bodini, Mino Delle Site e Giovanni Serrano.

Uno dei principali esponenti del Futurismo leccese fu il pittore Mino Delle Site, nato a Lecce nel 1914 e morto a Roma nel 1996.
Fu allievo di Geremia Re e studiò presso la Regia Scuola Artistica Indrustriale. Nella prima parte della sua carriera artistica collaborò come illustratore ad alcuni giornali umoristici locali come "Goliardissimo", "Arco di Prato" ed infine con l'Almanacco del Salento.
A soli 16 anni, nel 1930, il trasferimento a Roma dove, l'anno successivo, ebbe il primo contatto con l'arte futurista attraverso una mostra di aeropittura come omaggio ai trasvolatori.
Già dal '31 aderisce al movimento marinettiano quando Enrico Prampolini ammirando un suo acquerello lo volle fortemente nel gruppo esclamando "Sei dei nostri!".

Come recita il Manifesto Futurista, apparso nel 1909 su "Le Figaro":

-Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità.


-Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.


-La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità penosa, l'estasi ed il sonno. Noi vogliamo  esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno.


-Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Un'automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo...un'automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bella della Vittoria di Samotracia.


La velocità diviene uno dei fulcri centrali dell'arte futurista, da qui la condizione necessaria che porta all'uso incondizionato dell'aeropittura, che si fa portatrice delle visioni violente e sprezzanti del pericolo tipiche della velocità del volo o dell'automobile da corsa.
Così nasce la passione di Delle Site per l'aeropittura e, soprattutto, si scatena in lui una rincorsa all'arte e al dinamismo di Umberto Boccioni.

Nel '33 Delle Site, grazie all'aiuto di Geremia Re, realizza a Lecce, presso il Circolo Cittadino, una mostra che verrà presentata da Vittorio Bodini.
Si legge nella presentazione:

"Delle Site non presenta mazzi mazzi mazzi di fiori, né cocomeri, carote, pernici, pesci o raccontini a colori, ma presenta brani della sua anima profondamente mistica che si manifesta in sinceri quadri sacri (molto più sacri - checché il romano pontefice ne pensi - di molte formose pitture fatte di materia nei secoli passati); in ritratti che ritraggono anche le fattezze fisiche, ma soprattutto le sagome spirituali; finalmente in aeropitture, in cui l'anima delle stratosfere felicemente intuita, si compenetra con quella dei veicoli ebbri di velocità, di conquista dello spazio orizzontale + verticale, di lotta aerea."

La seconda guerra mondiale segna l'inizio di un nuovo percorso di ricerca che porta Delle Site verso una pittura astratta che continua a portare sempre con sé i segni del dinamismo futurista.

Delle Site è molto noto, inoltre, per la decorazione della Nuova Casa dello Studente a Roma, ormai andata perduta e decorata durante il suo periodo futurista.



Francesco Aprile