Astràgali Teatro promuove un nuovo appuntamento all’interno di “Teatri Abitati”.
Venerdì 20 novembre, alle ore 18,30, il critico teatrale Fabio Acca sarà ospite presso il Teatro Elio di Calimera con una serata dal titolo: Living, Brook, Grotowski:tre ipotesi per un modello artaudiano.
Fabio Acca è critico e studioso di teatro, regista e dj. Svolge attività didattica e di ricerca presso il DAMS di Bologna. Come studioso, si occupa di nuova performatività e collabora con riviste specializzate di settore tra cui Art’o, Prove di Drammaturgia” e Hystrio. Su Culture Teatrali ha pubblicato alcuni studi sul Nuovo Teatro, tra cui Rino Sudano: un teatro "fuori scena" (2000); Dal volto all'opera: alle fonti del teatro della crudeltà in Italia (2004); L'attore e i suo dopo. (2005). Molte sono le pubblicazioni di rilievo di Fabio Acca,  come la sua collaborazione al libro Corpo Sottile-uno sguardo sulla nuova coreografia europea (Ubulibri, 2003) e il suo recente contributo dal titolo Per farla finita con Antonin Artaud per il volume La scena esausta, sull'opera di Kinkaleri (Ubulibri, 2008). Nel panorama della critica teatrale italiana è tra i fondatori e sostenitori della figura del “critico impuro”. Come regista ha firmato diversi lavori teatrali, mirati alla ricognizione dell’immaginario contemporaneo: Dachau Disney Disco (2004), Made in China (2005), No Passport (2006), Res Pubblica - Cosa Pubblica (2007), Life on Vice (2007), Waiting for H (2007), Dentro, fuori (2008), All'angolo (2008). A Bologna, è dj resident di Veleni Eroici. Durante l’incontro, Fabio Acca farà un excursus sul teatro contemporaneo e su come esso, dalla comparsa dei grandi maestri del Novecento fino ai giorni nostri, sia  stato indelebilmente segnato da una forte matrice artaudiana, perchè, come afferma lo stesso Acca, tutti “hanno fatto” Artaud,  ma rimane ancora piuttosto controverso chi poi ne abbia attraversato con rigore gli strappi e le utopie”.Cosa significa, dunque, "fare Artaud"? A cosa associamo un aggettivo come "artaudiano", che è ormai entrato stabilmente a far parte del nostro comune vocabolario teatrale?
Fabio Acca, avvalendosi di alcuni contributi video, cercherà non di dare risposte a queste domande, ma di aprire ad una proiezione possibile, ripartendo da quei maestri che - come Peter Brook, Jerzy Grotowski e Julian Beck – sono, in qualche misura, partiti da un canone artaudiano. Quella  di venerdì 20 novembre sarà un’occasione preziosa per indagare un insieme complesso di elementi dell'immaginario artaudiano, che intreccia forme specifiche di organizzazione e modalità interpretative; quelle di un teatro della crudeltà, corporeo, materico, vivente.
La serata  Living, Brook, Grotowski: tre ipotesi per un modello artaudiano è un’iniziativa di Astràgali Teatro all’interno del progetto “Teatri abitati. Residenze Teatrali in Puglia”, proposto dal Teatro Pubblico Pugliese. Il progetto è finanziato attraverso l’accordo di programma quadro “Sensi Contemporanei” finalizzato alla promozione e diffusione dell’arte contemporanea e alla valorizzazione di contesti architettonici e urbanistici nelle regioni del sud Italia, sottoscritto dalla Regione Puglia, assessorato al Mediterraneo, dal ministero dello Sviluppo Economico e dal ministero per i Beni e le Attività Culturali.
INFO  0832 306194; 320 9168440.