Venerdì 18 dicembre (inizio ore 17.30 - ingresso gratuito) presso le sale dell'Ex Convento degli Agostiniani di Melpignano (Le) si terrà una conferenza sul tema "Ernesto De Martino a cinquant'anni dalla terra del rimorso" a cura dell’antropologo Paolo Apolito (Università di Roma 3). All'incontro, organizzato dalla Fondazione La Notte della Taranta in collaborazione con Università del Salento e Edizioni Kurumuny e con il sostegno della Regione Puglia, interverranno Silvia Godelli (Assessore alla Cultura della Regione Puglia), Massimo Bray (Presidente della Fondazione La Notte della Taranta), Sergio Blasi (Sindaco di Melpignano), Eugenio Imbriani (Università del Salento), Luigi Chiriatti (Kurumuny) e Sergio Torsello (Consulente scientifico dell'Istituto Diego Carpitella). A seguire si esibiranno in un concerto acustico Antonio Castrignanò e Francesca Chiriatti.

 

Nel 2008 cadeva il centenario della nascita dell’etnologo Ernesto de Martino, nel 2009 ricorre il cinquantesimo anniversario della spedizione da lui condotta nel Salento per lo studio del tarantismo. La duplice circostanza è stata occasione di incontri di studio, svoltisi in numerose sedi italiane e all’estero, dibattiti, riedizione di opere, pubblicazione di materiali inediti riguardanti la sua attività, che hanno approfondito e talvolta messo in luce alcuni aspetti delle ricerche che ha condotto.

 

In occasione del centenario, la casa editrice Il Saggiatore ha ripubblicato "La terra del rimorso" con un dvd allegato, contenente il documentario girato da Diego Carpitella nel 1960, "Meloterapia del tarantismo". Alla guida di una équipe di studiosi, in cui erano presenti uno psichiatra, uno psicologo, un musicologo, un fotografo e un gruppo di giovani antropologi, Ernesto De Martino condusse nel 1959 una spedizione etnografica nel Salento. Questa ricerca sul campo dà vita a uno dei primi trattati etnologici di carattere interdisciplinare, uscito nel 1961, in grado di abbracciare cultura, storia e religione e di creare nuovi nessi tra il fenomeno del tarantismo, la ritualità pagana e i culti orgiastici della Magna Grecia. "La terra del rimorso" segnò un deciso progresso delle discipline etnologiche e una svolta nei confronti della letteratura "meridionalistica" e di quella folclorica in particolare, propensa a isolare gli arcaismi della vita religiosa del Sud, senza occuparsi del conflitto tra civiltà cristiana e mondo pagano. Oggi il tarantismo è scomparso, ma è aperto il dibattito sulle chiavi di lettura del fenomeno.

 

Paolo Apolito è docente di Antropologia culturale presso l’Università Roma 3. Ha scritto numerosi testi, pubblicati da il Mulino, Marietti, Franco Angeli, Editori Riuniti, Feltrinelli. È stato co-fondatore della Associazione Italiana Scienze Etnoantropologiche (AISEA). Ha collaborato con giornali, riviste e con enti pubblici.