Proposte concrete per rivalutare un territorio

La Puglia è la regione italiana con il più importante patrimonio olivicolo. Oltre 350.000 ettari di superficie agricola, sono coltivati ad ulivo (pari al 25% della superficie agricola utile regionale);
di tale estensione, il Salento detiene circa 84.000 ettari di oliveti, pari a circa10 milioni di piante. Il 70% di queste piante non supera un secolo di vita mentre i restanti esemplari, hanno età ultrasecolare.
Alberi plurimillenari, dunque, localizzati in tutto il Salento, tra muretti a secco, paiare (specie di trulli), dolmen e menhir. Queste bellezze si possono ammirare, infatti, in ogni angolo del territorio: dalla Grecia salentina, all’otrantino, dal Parco del Negroamaro al Capo Leuca.
I titoli varietali di Cellina di nardò e Ogliarola leccese la dicono lunga sulla loro origine; ancor di più la differenziano le denominazioni volgari che a secondo del tipo di frutto, foglie, maturazione ecc, le indicano come “saracina, morella, cafarella, cascia, nardò, termitara, scisciula, scuranese”.
Migliaia di alberi sparsi, tra cui spiccano appellativi d’eccezione per portamento scultoreo e grandezza:”albero del pastore”, “lu gigante”, “lu barone”, “la baronessa”.
La lunga vita di questi alberi è di somma importanza non solo sotto il profilo economico-produttivo, se si considera la loro forte capacità genetica di varcare indenni ere di ostilità atmosferiche e cambiamenti climatici, ma anche come patrimonio di vera qualità turistica, paesaggistica, storica e naturalistica da tutelare.
Chi ha a cuore l’ambiente, ma oseremmo dire, la totalità dei salentini affezionati ad ogni singola pianta d’ulivo sono pronti a custodire questa identità connaturata.
Anche l’Ente Regione ha messo in atto una serie di iniziative per reagire all’abbandono o alla perdita di questi valori del territorio suscitando l’immediato l’interesse di istituzioni importanti come l’Unesco che ha riconosciuto in Puglia l’albero d’ulivo monumentale come “ Patrimonio dell’Umanità”.
La Regione Puglia con l’ art. 30 della L.R. n° 14 del 31-05-2001 “Tutela paesaggistica degli alberi” ha già emanato per la tutela degli alberi monumentali prevedendo la costituzione di un albo dei monumenti vegetazionali, nel quale registrare, “con le loro caratteristiche fitopatologiche e panoramiche gli alberi che costituiscono elemento caratteristico del paesaggio”.
Tale direttiva che tutela le specie arboree di interesse forestale appare poco idonea alla tutela di un problema di dimensioni estese quale quello degli ulivi monumentali.
Da queste attenzioni nasce il disegno di legge “Tutela e valorizzazione del paesaggio degli ulivi monumentali della Puglia“ elaborato dagli Uffici dell’Assessorato all’Ecologia, di concerto con gli Assessorati alle Risorse Agroalimentari, Assetto del Territorio e Turismo e Industria Alberghiera.
Il risultato finale di questo percorso, tra proposte e modifiche e concertazioni è un disegno di legge che integra strettamente il concetto di tutela con quello di valorizzazione.
Con i propositi della tutela si includono le condotte conoscitive del territorio (albo degli ulivi monumentali e controlli) guidate da una linea di divieti e sanzioni; con le proposte di valorizzazione vanno allegate azioni e accorgimenti per promuovere l’olio extravergine da ulivi secolari e il territorio eletto al turismo. In tale normativa si dedica un attenzione particolare al mondo rurale riconoscendolo e collocandolo al primo posto per la cura e la difesa di questi beni.
Sviluppo rurale, quindi, superficie naturale ed identità salentina sono valori congiunti in sentimenti comuni e certi da rivalutare, concretamente, per non indebolire coscienza e uniformità popolare.

Mimmo Ciccarese