Dalle memorie orali del Salento, da quelle ‘voci inaudite’ raccolte in un’enciclopedia sonora realizzata a cura dell’Ass. Cult. Nomen Omen e pubblicata su una piattaforma open source, inaudito.org, nasce e si alimenta una nuova produzione, uno spettacolo dai mille volti. Una fusione di intenti e arte in cui teatro e musica mettono in scena una macchina performativa “inaudita”.
Mercoledì 31 marzo, giovedì 1, venerdì 2 e sabato 3 aprile 2010, a partire dalle ore 20:00, in via Trinchese, a Lecce, fino a raggiungere il paesaggio lunare del villaggio medievale di Roca Nuova, avrà luogo un’insolita ma sorprendente performance notturna liberamente ispirata a “La terra vista dalla luna” di P.Pasolini, Mutiduani.
Mutiduani rappresenta un nodo focale all’interno di un lungo ed intenso percorso di ricerca che l’Ass. Cult. Nomen Omen ha intrapreso attraverso la raccolta di voci e storie appartenenti alla cultura popolare salentina e supportato dalla collaborazione con l’Università del Salento. Con l’azione performativa, l’esplorazione di quel repertorio orale, basata sull’arte dell’incontro con le fonti e documentata attraverso la creazione di un archivio di racconti popolari, diviene puro ascolto.
Così, Mutiduani costituisce una forma di decostruzione dell’archivio sonoro attraverso il teatro e la musica. È una performance al confine tra sperimentazione sonora e teatro di parola, una ricerca sul concetto di ‘ra-conto’ come narrazione che si ripete e dunque “ri-cordo” inteso come possibilità di tornare al cuore inaudito di quel silenzio antico che conserva tutta la memoria emotiva di una cultura. Un percorso a ritroso che, partendo dalla parola, diviene suono ed infine silenzio abissale.
I personaggi che guidano il fruitore in questo viaggio di memoria hanno un’origine nobile, come le creature sonore generate dal genio di Pasolini che, ispirandosi alla ricerca tra parola e suono ne “La terra vista dalla luna”, plasma dei personaggi con nomi improbabili, come Ciancicato, Baciù Miao e Assurdina Caì: l’uomo che farfuglia parole, il figlio che suona, la donna che vive nel silenzio.
In Mutiduani, Ciancicato viene reinterpretato come un raccontastorie superstite ‘sopravvissuto al rumore per alchimia’, un personaggio bizzarro che si ritrova catapultato nel caos del centro cittadino in periodo prefestivo, sotto Pasqua, e che decide di fare della sua insofferenza a quella violenza sonora, una piccola battaglia quotidiana, come buffo paladino del silenzio. Così si ostina a cercare quattro persone tra i passanti, disposte a seguirlo nel villaggio del silenzio, Mutiduani, dove conserva, insieme alla moglie Assurdina, voci e storie ‘inaudite’ e dove si può vedere la luna. Solo in quella bolla senza tempo, l’uomo può raccontare la storia di un cuore.
Protagonisti dello spettacolo, Elena Ghigas, testo e regia, Ippolito Chiarello, attore, Giacomo Merchich, sound designer e le ‘voci’ originali di inaudito.org.