Un nuovo racconto per la rubrica "Poesia e Racconti" di www.salentoinlinea.it. Nei tre minuti di una ripresa. Tutto il suono di una vita.
 

L'altra storia. (di Muhammad)
 
 
i colori nella stanza si sfumavano assieme alle luci, ondeggiavano come un pugile sul quadrato in attesa del colpo.
una moviola. silenziosa. si cuciva addosso l'impazienza. di uno stupore bambino.
la testa continuava a girare. quella bottiglia aveva tutto. il cielo ed il sostare a terra del ko. che sembrava imminente
ma l'anonimo che aveva davanti continuava ad incassare.
e la natura era forse più buona del rispetto ipocrita della società, dove gli uomini si sbranavano strappandosi l'anima, distillata in gocce di sudore. APATIA.
la lotta. la ricerca. facendo le cose a brandelli. con tutta la storia di una. primordiale forza. scavammo nella carne dell'altro. talvolta trovammo l'acqua. talvolta storie. talvolta perdemmo mani e desiderio. ma resta. la sete. attaccata alla gola. come una condanna. salda come. sanguisuga affamata. dolce di sangue. dolce.
intanto la vista iniziava ad accusare la pesantezza del prolungarsi eterno del match. tutto intorno tutto sbiadiva, come pellicole cinematografiche_
_rovinate dal tempo in cenere bianca di sigarette e carne al fuoco. ALTO. mentre gli anni '60 erano tornati da un po'. una musica pressava l'aria attorno_
_i guantoni non c'erano più. le mani FIERE d'accogliere la libertà nell'aria.
ecco che suonava il gong. l'uomo in canoa girava attorno alla boa. un sasso rifletteva la luce nei miei occhi che in un bruciarsi, ancora, ritornavano al ring. una voce contava fino a dieci.
e dieci i sussulti dell'anima. contraevano. la mia faccia. bocca. occhi. naso_ si fecero marionette. non potevo trattenere la pretesa. dell'arrivo. della somma. di quella firma a registrare_
che una voce mi aveva detto "vola leggero come una farfalla, pungi come un'ape" .
ma le ali già non c'erano più. fatte a brandelli dallo svincolarsi della vita da ogni destino. i tre minuti li sentivo col battere del cuore.
così avevo imparato che la vita picchia duro. ma a morire per prima sarebbe stata proprio lei.
mentre il sangue che mi gocciolava sulle mani dal volto tumefatto nascondeva. dietro ferite, i segni del passato.
una nuova vita cominciava nella morsa finale dell'anima.
ancora un suono. e tre minuti di getto.



teresa lutri, francesco aprile