Nel 150° anniversario dell'Unità d'Italia, sabato 3 luglio, si terrà, presso la Sala dell'Assa di Acaya (Vernole) in piazza Castello dalle ore 18.30, un convegno su Brigantaggio Meridionale e Secessionismo.

Dal 1861. Che cosa è accaduto? Dall'unità ad oggi. Il programma del convegno prevede:

Saluti di:

MARIO MANGIONE (Sindaco di Vernole) - ANTONIO CARLINO (presidente ASSA)
ANTONIO PETRUZZI (Presidente Circolo Ippico Acaya) - MAURIZIONOCERA(Seg. Anpi-Lecce), che introduce i lavori

Inoltre, interventi di:

ROCCO BIONDI (Presidente Associazione “Settimana dei briganti-L’altra storia” – Villa Castelli)
TANIA CONTE (Consiglio Direttivo ASSA)
RAFFAELE DE GIORGI (Sociologo, Preside Facoltà di Giurisprudenza – Università del Salento)
RINO DUMA (Presidente Circolo “Athena” – Galatina)
GIGI MONTONATO (Direttore «Presenza Taurisanese»)
ANTONELLA MUSITANO (Presidente “TerrAmare” di Bari)
LINO PATRUNO (Scrittore e giornalista «La Gazzetta del Mezzogiorno»)
VALENTINO ROMANO (Storico del brigantaggio)
Coordina: MIMMO SACCO (Giornalista Rai-Tv)


Sempre il 3 luglio verrà, inoltre, inaugurata la mostra "Immagini del brigantaggio meridionale" e verrà proiettato il film “Carmine Crocco, dei briganti il generale” per la regia di A. ESPOSTO – M. LUNARDELLI, con l’esposizione straordinaria dei libri sul brigantaggio della Casa Editrice LORENZO CAPONE di Cavallino.

Nella mostra saranno esposti documenti e immagini sui briganti e sulle loro gesta.
La MOSTRA, visitabile fino a 17 luglio, si concluderà con l’intervento del giornalista Maurizio Chierici.


Spesso a braccetto i termini Brigantaggio e Banditismo animano da tempo il dibattito storiografico, avvicinandosi per associazioni ed allontanandosi in altre analisi, i due termini nascondono fra la loro radice storica, nel caso del Brigantaggio, il richiamo ad un'organizzazione militare, nel caso specifico si potrebbe parlare, appunto, di brigata, sciolta ed in preda allo sbando e ricostituita in gruppo di "predoni". Il termine Banditismo nasconde, invece, un rimando politicizzato intenso come radice che chiama a sé il "bando", quello attraverso cui un potere recide i legami di alcuni gruppi col proprio ambito sociale decretandone la messa al bando, appunto.
Ma una semplice classificazione spesso non è possibile ed assume sempre più l'odore che è proprio della generalizzazione. Se in un primo momento, infatti, si consegna ai due termini una divisione che nasce da un fattore storico/etimologico nel caso dell'evoluzione sociale, invece, questi spesso finiscono per incontrarsi nel punto in cui il Brigantaggio assume connotazione politicizzata. Ciò si verifica nel momento in cui si registra il crollo dello Stato - qui inteso al di là della sua stessa forma, in quanto organizzazione politica - in un clima alimentato, molte volte, dal perdurare di una crisi economica. Ciò fa in modo che gli spazi mediativi, fra potere e società, risultino vani ed irrealizzabili e la loro risoluzione sfoci, per l'appunto, nell'uso della violenza come, anche, modalità di aggregazione nel tentativo di ristabilire nuovi equilibri.


Francesco Aprile
2010/7/1