Dei primi quarant’anni di Francesco Scupoli, nato ad Otranto intorno all’anno 1530, finora non si hanno notizie: è certo che il 4 giugno 1569, “dopo numerose richieste”, entra come postulante nella Casa religiosa di San Paolo Maggiore in Napoli – sede del nuovo e rigoroso Ordine dei Chierici Regolari, detti Teatini, fondato nel 1524 da San Gaetano Thiene – dove inizia il noviziato sotto la guida spirituale del grande maestro e santo Teatino, Andrea Avellino.
La "nuova nascita" dello Scupoli è dunque nel giorno della Professione di fede avvenuta il 25 gennaio del 1571, giorno in cui “si spoglia dell’uomo vecchio e si riveste del nuovo” e muta il suo nome in Lorenzo: Laurentius Hydruntinus fu poi "quasi sigillo di autenticità che non lasciò mai, né in vita, né dopo morte".
Un lungo e avventuroso percorso lo vede nelle Case teatine di Piacenza, Milano, Genova, Venezia, Padova, Roma. E' valido collaboratore dell’opera riformatrice avviata da san Carlo Borromeo e si prodiga nella cura dei confratelli, dei malati e degli appestati.
A Venezia, nel 1589, compare anonima la prima edizione a stampa del Combattimento Spirituale sua più celebre opera che, tradotta in molte lingue fra cui anche il russo, l’arabo, il cinese e il giapponese, con oltre seicento edizioni è, insieme agli Esercizi Spirituali di sant’Ignazio, capolavoro della letteratura spirituale della storia moderna d’Occidente. Nell’ottica del "combattimento spirituale", la metafora della battaglia del soldato della Controriforma trova una mutazione esemplare e potente: questo nuovo soldato, riprendendo antichi elementi a vantaggio di nuovi significati, rivolge la spada verso il suo interno; nell’esercizio riscatta, in una rinnovata unità dell’homo universalis, la pienezza dell’humanitas e la grazia dell’humilitas.
Nel 1599 Scupoli ritorna nella Casa di Napoli dove trascorre i suoi ultimi anni insieme con sant’Andrea Avellino e i celebrati confratelli, il musicista Pietro Paolo (Scipione) Stella e l’architetto Francesco Grimaldi, le cui vicende esistenziali, spirituali e culturali si intrecciano in un perfetto gioco polifonico con le tante "storie" dei personaggi principali della cultura napoletana di quegli anni: Carlo Gesualdo principe di Venosa, Giovan Battista Manso, Giovan Battista Marino, Michelangelo Merisi da Caravaggio.
Padre Bartolomeo Más CR, uno dei massimi studiosi viventi dell’Autore, scrive: "Dedicato completamente alla vita interiore, fu fortificata la sua umiltà e accesa, con più veemenza dal forte vento della tribolazione, la fiamma della carità. Già maestro esperto per la lotta e ora allenato in questa palestra, con la fiduciosa rassegnazione alla volontà divina, insegnò con l’esempio quello che diceva e che scriveva".
Don Paolo Ricciardi ha scritto un volume sul padre Teatino dal titolo "Il carisma di Lorenzo Scupoli", dedicato agli Otrantini: "P. Lorenzo Scupoli, Teatino, merita gloria e onore. Il profumo della sua santità e operosità rinsaldi il cuore non solo di tanti ammiratori sparsi nel mondo, ma anche di noi suoi concittadini e penetri negli angoli più nascosti della nostra vita".