In un’afosa giornata, all’ombra di un grande baobab, mentre Santi stava pescando tranquillamente sulla riva del fiume Lake, gli si avvicinò silenziosamente il suo caro amico Josè. Il ragazzo si sedette a fianco del vecchio pescatore e con lo sguardo immerso fra i suoi pensieri iniziò a fissare il lago e i pesci che lì ci sguazzano.

Santi non prestava tanta attenzione alla taciturna presenza del giovane e continuava nella sua opera di venerazione della Dea Sfortuna che lo stava accompagnando in quella accidiosa giornata. Il vecchio fumava nervosamente, una dopo l’altra, un numero impressionante di sigarette fino a quando, all’ennesima bionda del suo pacchetto, si mise a tirare moccoli e a imprecare contro il cielo digrignando fra i denti: «mannaggia i pesci cani! Diamine di una giornata nata imperfetta e finita a rotoli!».

Josè solo in quella circostanza si voltò verso di lui e gli disse: «ma lo sai che un pacchetto di sigarette dovrebbe costarti 10 dollari?».

Santi regalò un’ammiccante occhiataccia al giovane e rispose stupito: «parli sul serio? Certo sei proprio un bontempone. Il prezzo del mio pacchetto è di 4 dollari e 20 cents ed è già caro così! E tu vieni a raccontarmi che dovrei pagare ancora di più per le mie care Siga!?».

Con lo sguardo basso, intento ad osservare una lucertola che frettolosamente si nascondeva fra la secca gramigna, Josè rispose prontamente all’anziano: «ma ne sei proprio sicuro? Io non credo che in quel prezzo vengano calcolati tutti i costi …».

Con aria frastornata Santi sbraitò: «ma cosa vai blaterando. Di quali costi parli?».

Il giovane guardando i due piccoli pesci contenuti nel secchio e colpendo delicatamente la loro casa acquatica gli rispose atteggiandosi con fare di richiamo: «beh, quelli dovuti alle conseguenze dell’utilizzo di quelle sigarette - mentre Josè parlava, un’aria sbigottita avvolse il viso del pescatore – ad esempio – continuò il giovane – le spese necessarie per curare le malattie di chi aspira il fumo della sigaretta che un altro sta fumando. Oppure i costi sostenuti per contrastare l’inquinamento dovuto alla produzione e al consumo delle sigarette. Per non parlare della tua pulizia dei denti e peggio ancora dei tuoi polmoni intrisi di sostanze nocive».

«Caro Josè – esclamò Santi – tu sei mad as a hatter. Goditi la vita, no!? Ci sono tante pollastrelle a cui dovresti dar la caccia. E invece alla tua giovane età vai a pensare a ‘ste cose!».

Josè punzecchiò sarcasticamente il vecchio pescatore sussurrandogli nell’orecchio: «goditi questo tramonto in compagnia della tua bella bionda. Scambiatevi qualche bacio mozzafiato e domani mi racconterai il tutto. Ci si vede Santi».

Il vecchio oscillando la canna da pesca imprecò dicendogli: «diamine di un ragazzo, impicciati degli affari tuoi! La vita è mia e sono libero di frequentare tutte le bionde che voglio».

Trascorse appena un’ora e Santi non aveva ancora pescato nessun pesce. Istintivamente andò a prendere una sigaretta dal taschino, al ché un pensiero impertinente fece capolino nel suo cervello. Il pescatore prese in mano la sigaretta, la guardò attentamente, la annusò e sospirando disse: «bah, questa sera cara Siga non mi sento tanto bene, ho un po’ di tosse. Possiamo vederci un’altra volta? Ti chiamo io! Al massimo ti contatto su Facebook!».
 
Josè Pascal