Da un anno, a seguito degli studi del professore D'Andria, dell'Università del Salento, sono iniziati i lavori di scavo per riportare alla luce quello che dovrebbe rappresentare il secondo anfiteatro per la città di Lecce, ed una sua propria peculiarità. Lecce diventerebbe, infatti, l'unica città europea ad avere due anfiteatri. I lavori di scavo, che puntano a riportare alla luce l'anfiteatro entro un arco di tempo che va dai 6 ai 7 mesi, sono stati resi possibili grazie ad un finanziamento di 650mila euro ottenuto dal Prusst (Programmi di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio, promossi dal Ministero dei lavori pubblici allo scopo di realizzare interventi mirati all'ampliamento ed alla riqualificazione delle infrastrutture, in modo da agire sul tessuto economico-produttivo-occupazionale per il recupero di tessuti urbani e sociali).

Il primo anfiteatro, a Lecce nel centro storico, caratterizzato da un asse di 120 metri, si vedrà, dunque, affiancato dal secondo anfiteatro nell'antica città di Rudiae caratterizzato, invece, da un asse di 100 metri e mura alte sei. La vita del secondo anfiteatro si sviluppa secondo due tracciati ben precisi che ne caratterizzarono l'esistenza e lo sviluppo. Costruito in età messapica intorno al IV secolo a. C. e in un primo momento utilizzato per la raccolta delle acque vedrà, in età romana, un suo proprio cambiamento che lo porterà ad ospitare i combattimenti dei gladiatori. (Lecce, in età Augustea, vedrà poi la costruzione di un nuovo anfiteatro - di cui già detto - situato nel centro storico dell'odierna città, la romana Lupiae, scavato nella pietra - per meglio adattarlo al territorio e, poi, riutilizzare la pietra scavata per successive costruzioni - rappresenta il massimo edificio teatrale ad oggi conservato in Puglia). Per conoscere meglio l'avanzamento dei lavori e la storia dell'anfiteatro di Rudiae sarà disponibile a giorni il sito web www.rudiaelecce.it.
 
Francesco Aprile