Questa terra è l’unica che abbiamo
Portoselvaggio, un Parco per la Puglia


Da sempre interessato da una intensa frequentazione antropica il territorio in cui si apre il Parco di Portoselvaggio ha vissuto tutte le vicende che hanno provocato il degrado ambientale di ampie aree del mezzogiorno d'Italia. Anticamente era ricoperto dalla foresta mediterranea, ma il bisogno umano di disporre di colture che soddisfacessero esigenze più immediate, portò alla conversione, di boschi e aree macchiose in seminativi, in vigneti, in uliveti; e poi ancora secoli di pascolo e transumanza, di produzione di traverse ferroviarie e di materiale per l'industria, di disboscamento per combattere il banditismo, determinarono la contrazione del patrimonio forestale.
Negli anni '50, grazie all'intervento della Cassa per il Mezzogiorno, fu realizzata un' attività di riforestazione e su un'estensione di 101 ettari, nacque la pineta di "PORTOSELVAGGIO" coltivata in prevalenza a pini d'Aleppo.
Le modificazioni paesaggistiche ed ambientali introdotte dal Piano di forestazione determinarono l'introduzione di nuovi vincoli all'utilizzazione dell'area e se già la convenzione originale impegnava la  proprietà al rispetto della L.3267 del 9.12.1923, la bellezza e l'imponenza naturalistica assunta dal luogo, indussero il Ministero per la Pubblica Istruzione a decretarne il notevole interesse pubblico, ai sensi della L. 1497 del 29.6.39,  sulla protezione delle bellezze naturali.   
Verso la metà degli anni settanta il proprietario dell'area presentò un progetto per la realizzazione di insediamenti turistici ad alto impatto ambientale.
La previsione di una massiccia cementificazione della costa provocò un grande turbamento nell'opinione pubblica salentina che si mobilitò in favore della conservazione dei privilegi ecologici dell'ampio comprensorio interessato all'intervento edilizio.  
Il Consiglio Regionale della Puglia approvò il 24.3.1980 la Legge R. n. 21/80 che ha sancito la nascita del Parco Naturale Attrezzato di Portoselvaggio.
Non poche ragioni avevano i movimenti d'opinione, sorti, a chiederne la tutela: Portoselvaggio, ancor prima che bellezza naturalistica, è una vasta zona di straordinario interesse archeologico.
La Baia di Uluzzo, all'interno del bacino del Parco, custodisce nel suo perimetro, uno dei depositi preistorici più conosciuto a livello europeo, dato dalla concentrazione dei giacimenti rinvenuti nelle grotte presenti.
Non meno piene di fascino e di interesse sono le grotte sommerse di Portoselvaggio, disseminate lungo il tratto di costa che va dalla Torre dell'Alto alla Torre di Uluzzo.
In maniera simbolicamente pregnante i confini del parco vengono segnati a Nord dalla Torre di Uluzzo e a Sud da quella dell'Alto, due dei bastioni del sistema di avvistamento eretto nei secoli XVI e XVII a difesa dalle scorrerie dei predoni d'oltremare.
Con successivi provvedimenti regionali i confini del Parco di Portoselvaggio sono stati estesi sino a riccomprendere anche il sito della Palude del capitano, dando vita a uno dei comprensori protetti più interessanti della Puglia che la presenza del contermine Parco marino di Porto Cesareo rende ancor più prezioso e importante.
Un impegno quello per la difesa del territorio jonico salentino che non deve cessare per contrastare i sempre vivi e presenti appettiti speculativi su aree che hanno bisogno, invece, di un attentaprogrammazione dello sviluppo che ne salvaguardi tutti gli aspetti e ne rispetti leopportunità di crescita.