Il Lecce è ultimo in classifica, questo è l'inesorabile verdetto della tredicesima giornata (dodicesima giocata). E' inutile recriminare sulle assenze, su alcuni errori, sulla sfortuna, sugli errori arbitrali, sull'inesperienza del tecnico e via dicendo. La verità è che così non va, punto e basta. "Meglio fallire che lentamente morire" diceva lo striscione di protesta che gli ultrà Lecce hanno esposto a fine gara, nella serata in cui hanno festeggiato il loro quindicesimo anno di tifosi organizzati. Forse ci sembra un po' troppo, meglio ripartire da quello che c'è, da quello che si vede. Contro il Catania, il Lecce non ha giocato male e Benassi, finalmente al suo posto, è stato strepitoso in porta. Allora, cosa manca: un po' di attenzione in più e, soprattutto, un vero attaccante che Di Francesco non può certo tirare fuori dal cilindro. Il Cesena ha Mutu, il Bologna Acquafresca e Di Vaio, l'Atalanta Denis, il Catania Maxi Lopez in panchina, solo per fare qualche nome. Qualcuno parla di maledizione del Via del Mare, ma noi non crediamo a queste sciocchezze. Ci fa piacere, invece, che Di Francesco non abbia voglia di mollare, perchè crede nel suo lavoro, e sia ancora tenace e motivato, ma ora occorre il famoso cambio di marcia, o di passo, per salvare il Lecce. Per fortuna, la classifica è ancora corta ed i margini di miglioramento ci sono ancora. Ma in trasferta a Napoli, nell'anticipo di sabato prossimo, non sarà facile fare punti. Speriamo che il Napoli, impegnato in Champions con ottimi risultati, continui a perdere qualche punto in campionato anche contro i giallorossi.

LECCE-CATANIA 0-1                              

                                                                                                Stefano Bonatesta