Tra i tanti paesi del Salento, ognuno con le sue caratteristiche che lo contraddistinguono, merita una visita il Comune di Copertino. Posto nell'entroterra salentino, immerso tra gli ulivi, a pochi km da Lecce (a sud-ovest), Copertino è un rinomato centro prevalentemente agricolo. Ottima la sua produzione di uva e di vino. Con i suoi circa 24mila abitanti, Copertino è il terzo centro salentino dopo Nardò e Galatina. Nel Comune vi è anche un importante polo sanitario.

La Città del Santo dei Voli fu fondata intorno al 924, in seguito all’invasione dei saraceni nel 900 d.C., dagli esuli dei casali di Santa Barbara, Cigliano, Mollone, San Vito, Casale e Pozzovivo. Ma secondo altre fonti già nel 560 d.C. si attestano i primi insediamenti abitativi. Dall’aggregazione dei “convenuti” locali trae origine, presumibilmente, il nome ed il simbolo di Copertino. Come tutti i paesi locali ha subito diverse dominazioni nell’arco della sua storia: greci, romani, normanni(nel 1190 concessero il feudo a Spinello delli Falconi), svevi (Manfredi), angioini (passò dagli Enghien ai Chiaromonte) ed aragonesi si sono succeduti nel feudo. Questi ultimi, gli spagnoli aragonesi, cedettero il feudo ai principi albanesi Castriota Scanderberg. In seguito, il feudo passò in successione alle famiglie Squarciafico, Pinelli e Pignatelli Belmonte.

Passeggiando per le vie di Copertino ci si imbatte nell’imponente Castello Medievale, quasi interamente ristrutturato dall’architetto militare di Carlo V, il copertinese Evangelista Menga, in epoca rinascimentale (1540). La fortezza fu edificata per difendere il territorio dai Turchi, inglobando il poderoso Mastio, in origine isolato, di epoca normanno-sveva ed ampliato in seguito dagli angioini. Spiccano i quattro  possenti bastioni, il fossato scavato nella roccia ed il portale su cui sono scolpite le teste di tutti i nobili che si sono avvicendati a Copertino. Sul prospetto principale vi è anche un magnifico balcone. Il Castello, per dimensioni ed imponenza, è tra le più importanti strutture difensive vicereali. Al suo interno si può ammirare uno splendido cortile con pozzo e scalinata. La Cappella di San Marco, nel Castello, conserva pregevoli affreschi del pittore copertinese Gianserio Strafella (forse allievo di Michelangelo) e due sarcofagi con le spoglie dei Conti Umberto e Stefano Squarciafico.  A metà rampa della scalinata scoperta del cortile vi è la quattrocentesca cappella della Maddalena. Rinvenuta di recente in seguito a dei restauri, al suo interno sono stati recuperati una parte degli affreschi raffiguranti Santa Maria Maddalena fra due dame offerenti e la Deposizione. Gallerie interminabili al piano terra e grandi sale nel Palazzo Vecchio, adibite a museo, completano la visita al castello.

Continuando la nostra passeggiata a Copertino possiamo vedere Piazza del Popolo. All’ingresso della piazza, dove un tempo vi era la Porta del Malassiso,  troneggia la colonna di San Sebastiano, primo patrono di Copertino, eretta nel XVI secolo. Quasi ad un lato della piazza sorge la più bella chiesa della città: la Collegiata di Santa Maria ad Nives (1088), voluta da Goffredo il Normanno. Tra la chiesa  e la piazza campeggia il maestoso campanile. All’interno della chiesa matrice si possono ammirare alcune tele del manierista locale Gianserio Strafella, come il capolavoro della Deposizione.

Altre importanti chiese di Copertino sono: la chiesa del Rosario, con pregevoli altari barocchi del 1600, la chiesa delle Clarisse con annesso convento, il Santuario di San Giuseppe a pianta ottagonale (risale al 1754-58), che ingloba la “stalletta” dove nacque il Santo, mentre all’esterno è possibile vedere la casa paterna.

Alla periferia di Copertino vi è il Santuario La Grottella, luogo dove San Giuseppe trascorse parte della sua vita. Nel luglio 2007,  nel parco del Santuario è stata posta una statua in onore del Santo, opera dello scultore copertinese Silvan Dell’Anna. 

Altro luogo da visitare è certamente il Convento di S. Maria di Casole, risalente al 1537 (Basiliani Minori), con i suoi ruderi. Pregevoli affreschi adornano alcune pareti del convento. Forse, in origine, vi era un antico casale distrutto dai Normanni.  

Da vedere vi sono anche la porta cinquecentesca Arco di Trionfo di San Giuseppe e la Casa del Guardiano in piazza Castello, il Museo di Civiltà Contadina Stifani, il Palazzo Briganti sede del Municipio, la torre dell’orologio in Piazza del Popolo. Masserie fortificate e frantoi ipogei arricchiscono il patrimonio architettonico di Copertino.  La porta di San Giuseppe fu fatta costruire insieme alla prima cinta muraria nel 1430 dal nobile Tristano Chiaromonte in epoca di grande splendore per il feudo (Contado). Costitutiva l’unica porta del paese ed era detta la porta del Castello. In occasione della beatificazione di San Giuseppe(1753), l’allora sindaco Giulio Cesare Lezzi la fece intitolare al futuro Santo, nel 1754,  in suo onore.  

San Giuseppe da Copertino - Tra i personaggi illustri Copertino annovera anche un Santo, in onore del quale si celebrano a settembre grandi e solenni festeggiamenti: San Giuseppe (1603-63), patrono della cittadina. L'umile frate, Giuseppe Desa, fu proclamato Santo nel luglio del 1767 dal Pontefice Clemente XIII. Come Gesù, nacque in una Stalletta nella paglia ancora oggi meta di pellegrinaggi per venerare il Santo, ed intorno alla quale è sorto un Santuario (1754-58) nel centro storico. In vita si distinse per la sua bontà, le estasi, i voli ed i miracoli. Il Santo dei Voli è divenuto il protettore degli studenti e degli avieri.   

Tra i copertinesi noti, oltre a quelli su citati, ricordiamo che Copertino vanta numerosi nomi illustri, tra i tanti ne citiamo solo alcuni: la regina di Napoli Isabella Chiaromonte ( dal 1445),  il musico  Donato Ventura, il giureconsulto Donato Capece Zurlo, il medico chirurgo Pasquale Briganti, il poeta Giuseppe Cesari, il nobile giureconsulto Giuseppe Cosma, l’architetto Adriano Pepe (chiesa di S. Giuseppe), il pittore cappuccino Frate Angelo da Copertino (Sant’Anna nella chiesa di Galatina), i contemporanei Giuliano Sangiorgi ed i suoi Negramaro, il tenore Salvatore Cordella, il cantante Adriano Pappalardo 

di Stefano Bonatesta