“Il modo migliore per far conoscere la cultura è farla ambulare” è il motto della neonata casa editrice “ModuModu”, termine che richiama i senegalesi viaggiatori nel mondo in cerca di fortuna da condividere poi con i familiari che li attendono nell’amata terra d’origine. L’efficiente slogan scelto da Papa Ngady Faye e da sua moglie Antonella Colletta, pionieri di un nuovo tipo di editoria italiana che fonda le basi sulla vastità della tradizione orale del popolo africano colto e lungimirante, coglie in pieno il senso della conoscenza che dovrebbe essere estraniata dai contesti aristocratici e divulgata fra le strade anzichè nelle location lussuose dove spesso accedono coloro che vorrebbero trasformare la cultura in un business. Molto più nobile è l’intento della giovane coppia italo-africana che dopo 8 anni di vendita ambulante dei magnifici testi attraverso i quali hanno diffuso le storie, le favole, le leggende africane custodite dai “griot”, cantastorie che hanno il dono della parola, un tempo consiglieri del re, oggi suggeritori dei bambini e degli adulti che intendono proseguire il cammino della vita con leggerezza e umiltà, i due ragazzi hanno inaugurato la nuova attività editoriale con il meraviglioso libro “Il bambino con le mani pulite, fiabe e racconti dal Senegal “confabulati” nel Salento”. Le 63 pagine illustrate dalla bravissima Marta Solazzo accompagnano i testi del griot Babakar Mbaye Ndaak alternati dalle confabulazioni di Papa Ngady Faye più noto come Amadou e da Antonella, felicemente sposati da diversi anni e residenti a Trepuzzi. Amadou dopo il successo del suo romanzo autobiografico intitolato “Se Dio vuole”, già recensito su questa rubrica, e la realizzazione del cd “Afreeque” insieme al gruppo Zina, spera fortemente di condividere i guadagni con i suoi connazionali senegalesi. Il giovane scrittore e audace editore, infatti, sogna di aprire una scuola per i bambini della sua terra affinchè anche loro possano crescere coltivando il bene più prezioso che può possedere l’essere umano ossia la cultura. La capacità quindi di imparare dalle storie gli insegnamenti e le nozioni per condurre un’esistenza nobile nell’animo proprio come quella di Amadoù che attraverso i suoi libri ha creato un ponte tra l’Italia e l’Africa. Noi italiani siamo grati a Papa Ngady Faye per il suo contributo e se vi capita di incontrarlo per strada non esitate a stringergli la mano, vi saluterà con gioia e con il suo inconfondibile sorriso.

di Paola Bisconti