Da Roma a Lecce giunge Danilo Cipollini con il suo primo romanzo “La didattica dell’odio” pubblicato nella collana Germi della nuova casa editrice romana, Bel-Amì Edizioni, che mira a proporre autori di un considerevole spessore artistico. Il giovane scrittore, infatti, incarna il prototipo di autore controcorrente, fuori dagli schemi, in grado di raccontare la realtà con un tale sarcasmo ed ironia da non poter fare a meno di rimanere incantati dalla lettura dei suoi scritti. Esordisce Cipollini con un capolavoro letterario, risultato di un intenso lavoro durato un anno, poi tenuto nel cassetto per quasi tre per venire alla luce ricevendo successi e consensi dalla critica e dai lettori che hanno intravisto nel sagace racconto una sorta di premonizione del futuro. Quando la trama è stata concepita nessuno avrebbe mai potuto immaginare che le fantasie di uno scrittore si sarebbero potute tramutare in realtà perché i protagonisti della storia hanno più di qualcosa in comune con dei personaggi molto noti: Silvio Milani è il nome di un presidente del Consiglio, che appare più come un dispotico statista il quale si “confronta” con Dario Sensoli, un comico, divenuto famoso grazie ad un programma televisivo dove cattura l’attenzione del pubblico del piccolo schermo attraverso una serie di lezioni sull’odio inviate via posta da un ammiratore segreto. Esce così un saggio di filosofia sull’odio, il sentimento più disprezzato dall’essere umano, ma che risulta non essere immune a questo tipo di emozione che si tende ad allontanare, reprimere, soffocare. Danilo Cipollini, invece, coglie l’importanza dell’odio come mezzo di espressione di una forma di consapevolezza e lucidità dell’uomo che non può e non deve ignorare uno stato dell’anima, ma lasciare che questa si esprima senza ovviamente distruggere o mettere in rischio la vita degli altri e la propria. È una tesi singolare quella del giovane autore che davanti al rifiuto del suo docente universitario che non ha gradito l’argomento da affrontare in previsione della laurea, Cipollini ha ben pensato di creare un romanzo sui generis. Il libro introdotto da Stefano Donno, acuto intellettuale di origini salentine, sarà presentato sabato 6 aprile presso il Womb di Cavallino e domenica 7 alla Feltrinelli Point di Lecce per poi proseguire il tour a Bari. Raccontare il contesto politico contemporaneo con un tocco di umorismo è anche un modo per riflettere sui problemi che gravano sulle spalle degli italiani e mettendo in pratica una didattica dell’odio forse riusciremo a sviluppare un giusto senso civile che ci consentirà di ribellarci ai soprusi prendendo spunto magari da un libro tragicomico, specchio di un’epoca triste ma non troppo.

di Paola Bisconti