A Milano dal 9 al 14 aprile in via Tortona 58, è stato in mostra al "Fuori Salone" un padiglione tutto made in Salento, a firmarlo è stato l’Architetto Toti Semerano che dal 2005 ha dato vita al Laboratorio di Architettura nella campagna a ridosso di Lecce, nella storica Valle della Cupa. Al suo fianco ci sono dei giovani architetti provenienti da ogni parte d’Italia e d’Europa, oltre che dal Salento, che sperimentano, creano e progettano in una sorta di  workshop permanente. Il Laboratorio ha sicuramente una location d’eccezione: un tabacchificio ottocentesco in cui l’architetto Semerano intende evocare l’antica bottega dove arte ed architettura possono incontrarsi, interagire condividendo esperienze, idee e culture.
Lo studio, come una finestra aperta al mondo dell’architettura, si avvale anche di numerose collaborazioni esterne ed offre ai giovani collaboratori la possibilità di confronto con eccellenze internazionali come Patrick Blanc, Hidetoshi Nagasawa, Marco Bagnoli ed altri.
Il Laboratorio di Architettura www.semerano.com negli ultimi anni ha firmato le realizzazioni più innovative e pregevoli del Salento come la Casa Aquaviva a Lecce, la Masseria La Castellana ad Otranto, il negozio Contre a Maglie e la Casa De Masi a Casarano  ed in corso di ultimazione la riqualificazione urbana del tratto del Costone roccioso che va dalla Madonna dell’Alto mare a zona Punta ad Otranto e la Sede Italgest a Melissano.
L’invito all’architetto padovano al Fuori Salone milanese, affianca quello di Marco Piva, Pietro Gaeta, Fabrizio Batoni, Massimo Roj ed ha come tema la casa .
L’installazione del Giardino Interiore, così denominata,  curata da Semerano, con i salentini Iride Filoni, Andrea Piscopo e Salvatore Musarò, racchiude in uno spazio di circa 90 mq, ambienti dedicati al wellness e all’abitare quotidiano, dove ogni singolo spazio è esperienza tattile e sensoriale, materica e luminescente, in un percorso fluido e armonico. Il padiglione è un contenitore che richiama la qualità dell’abitare dove la luce filtra, nasconde e poi rivela.
 “Vi è una qualità nella luce capace di trasformare le dimensioni e il peso di ogni materiale; entrare in sintonia con questa qualità è stato il mio percorso nell’architettura”   
Come ben si  evince dalle parole dell’architetto la luce e le sue mille sfaccettature sono il filo conduttore dell’attività progettuale del laboratorio di architettura
Un mirabile esempio di questo concetto, è il soggiorno di Casa de Masi in cui l’interno è separato dal giardino esterno da un filtro costituito da un giardino acquatico e canne di legno di cedro, che come diaframmi percettivi, fungono da diafano limite tra lo spazio abitato interno e il giardino esterno.
Le canne di legno sono riproposte anche nel padiglione del Fuori Salone, anche qui sono labile recinto, limite architettonico, del dentro e del fuori, del visibile e dell’invisibile, sperimentazione inesauribile della luce, come elemento generatore di spazialità e tridimensionalità.

di Alessandra Paresce