Aspettando ottobre, Yalla Shebab torna in scena con “Anteprime di un Festival”, una settimana dedicata alla formazione e alla conoscenza della riva sud del Mediterraneo, con un workshop organizzato in collaborazione con l’Università del Salento e una serata conclusiva all’insegna delle immagini, delle parole e della musica del mondo arabo. Come per la prima edizione pugliese del Festival, anche quest’anno l’appuntamento è alle Manifatture Knos di Lecce, dal 6 all’11 maggio.
 
Il workshop
 
Per cinque giorni, a partire da lunedì, 25 studenti parteciperanno - gratuitamente – ad un workshop sul sottotitolaggio, durante il quale i ragazzi – tutti con un livello intermedio di arabo - saranno chiamati a sperimentarsi su un documentario di denuncia che ha ottenuto numerosi riconoscimenti – “Gaza Shield” di Tania Khalaf, che con l’aiuto di un videogame ispirato alla “Operazione Piombo Fuso”, riflette sulle principali questioni politiche e sociali che attraversano la regione mediorientale in questi ultimi anni. Parte dei giovani che frequenteranno il corso provengono dall’Orientale di Napoli, in linea con l’obiettivo del Festival di creare sinergie tra le diverse città del Mediterraneo. Il programma prevede un'introduzione teorica a cura di Francesca Bianchi, docente di Interpretariato di lingua inglese e Laboratorio di traduzione presso l’Università del Salento, e un corso tenuto da un professionista del settore, Jehad Othman, membro della società cooperativa Suttvuess, attiva a Roma dal 2000 nella produzione e postproduzione di documentari, film, trailers, etc. Il workshop si concluderà con un incontro pubblico ospitato dall’Aula Magna dell’Università di Lecce, in cui gli studenti avranno la possibilità di confrontarsi con il mondo del lavoro. Serata-evento “Anteprime di un Festival” Le Anteprime andranno invece in scena sabato 11 maggio, a partire dalle 18, con una giornata interamente dedicata alle anticipazioni della seconda edizione pugliese di Yalla Shebab, in programma ad ottobre. All’interno della serata-evento “Anteprime di un Festival”, che si terrà sempre alle Manifatture Knos, verrà proiettato il cortometraggio sottotitolato dai partecipanti al workshop, alla presenza degli studenti coinvolti dal progetto.
Poi, alle 19, la proiezione di “Palestina per principianti. Educazione sentimentale di un bassista rockabilly”, alla presenza di uno dei protagonisti della pellicola di Francesco Merini, selezionata all’Al Jazeera International Documentary Film di Doha, capitale del Qatar. Alle 20.30, il musicista e giornalista Nabil Salameh, nonché leader dei Radiodervish, introdurrà “Li Beirut”, un documentario di Marco Preti che racconta le giornate trascorse in Libano insieme a Nabil e al suo gruppo.
Nabil presenterà “Human”, l’ultimo disco dei Radiodervish che si apre con “Velo di sposa” che rievoca la tragica fine di Pippa Bacca, artista e performer ammazzata nel 2008 in Turchia, e si chiude con Stay Human, ballata dedicata a Vittorio Arrigoni, il giovane reporter e attivista italiano morto a Gaza nel 2011. La serata si chiuderà con un djset a cura di Nabil e con il suo viaggio tra le sonorità arabe tradizionali e contemporanee.
 
La seconda edizione pugliese di Yalla Shebab
 
La seconda edizione pugliese dello Yalla Shebab Film Festival sarà dedicata ai “Talenti in movimento tra cultura e cambiamenti politici”, una panoramica sul fermento culturale che attraversa le nuove generazioni
mediterranee, attraverso la lente della videocamera. Diverse le forme affrontate, dai documentari ai cortometraggi, film, video art, ma anche opere letterarie, fotografiche, artistiche e musicali: contaminazioni che permettono di comprendere meglio il contesto culturale di riferimento.
Tra le novità, due premi aperti anche alle produzioni cinematografiche italiane, di cui uno riservato ai ragazzi
delle scuole superiori e uno agli under 35. In entrambi i casi, le giurie saranno composte per metà da coetanei degli artisti coinvolti e per metà da esperti del settore. Il Festival sarà anche un’occasione per presentare al pubblico italiano tutti i nuovi talenti che in questo momento animano la riva sud del Mediterraneo, ed è per questo che la seconda edizione di Yalla Shebab si arricchirà di mostre fotografiche, anteprime letterarie, performance artistiche e musicali, importanti momenti di contaminazione e confronto culturale tra le due sponde del Mare Nostrum.
 
La prima edizione pugliese

Considerato dall’Huffington Post (articolo di Massimo Bray) uno dei dieci eventi da non perdere nel 2012, il Film Festival Yalla Shebab ha contribuito a modellare l'immagine della Puglia "capitale" della cultura. La prima edizione (pugliese) di questa kermesse cinematografica è andata in scena dall’11 al 15 aprile 2012, presso le Manifatture Knos a Lecce, dove ha riscosso un enorme successo di pubblico e di stampa, grazie all'unicità del suo appuntamento. Dedicato ai giovani e realizzato con i giovani, tra pellicole provenienti dal Medio Oriente, workshop, seminari ed incontri con i registi, il festival ha visto il coinvolgimento dell'Università di Lecce e in particolare degli studenti di Scienze della Comunicazione e di Lingua e Letteratura araba.
 
 
Programma “Anteprime di un festival”
11 maggio, Manifatture Knos, Lecce

ore 18:00
Gaza Shield, regia di Tania Khalaf, Libano 2011, 23 min. Arabo con sottotitoli in italiano.
Tre artisti libanesi non convenzionali protestare contro le ingiustizie della questione israelo-palestinese attraverso lo sviluppo di un video gioco di “coscienza virtuale”
http://www.wixelstudios.com/gazashield/
Gaza Shield ha ottenuto numerosi riconoscimenti.


ore 19:00
Palestina per Principianti. Educazione sentimentale di un bassista rockabilly, regia di Francesco Merini, Palestina 2012, 60 min., italiano, distribuito da Mammut Film.
Zimmy ama fare due cose nella vita: suonare il basso con la sua band, i Lou del Bello’s, e starsene nella sua amata città, Bologna. Questa volta, però, i suoi compagni riescono a portarlo fino a un campo profughi
palestinese.
http://www.palestineforbeginners.org


ore 20:30
ASCOLTANDO IL MEDIORIENTE Incontro tra parole,musiche ed immagini con Nabil Salameh (voce ed autore dei Radiodervish)
Nabil Salameh
musicista e giornalista

Nato a Tripoli del Libano, dagli anni Ottanta vive in Puglia. I suoi genitori fuggono dalla Palestina nel 1948 (data della creazione dello stato di Israele) in Libano, dove il padre diventa ispettore ONU per l’educazione dei rifugiati palestinesi. A Tripoli studia in un collegio greco-ortodosso nel quartiere cristiano della città. Per proseguire gli studi si iscrive all'Università di Bucarest al tempo di Nicolae Ceauşescu, ma nel 1983 si trasferisce a Bari per studiare ingegneria elettronica. Da sempre, il suo lavoro si divide – da un lato – nella ricerca e nella sperimentazione musicale e – dall’altro – nell’impegno politico e civile volto all’unione di tutte le sponde del Mediterraneo. È fondatore di due dei più celebri gruppi di world music europei: gli Al Darawish (1988-1997) e successivamente i Radiodervish. Dà così vita alle prime e più riuscite esperienze di musica multietnica in Italia, ottenendo riconoscimenti a livello internazionale e performando nelle piazze, nei teatri e nei festival più importanti del mondo (dal Colosseo al Théâtre de l’Olympia a Parigi). Mantiene però sempre una predilezione per il Mediterraneo: Marsiglia, Salonicco, Baghdad, Napoli, Bari. Collabora inoltre con artisti e musicisti di fama internazionale: Jovanotti, la cantante israeliana Noa, Paola Turci, Niccolò Fabi, Simone Cristicchi e YoYo Mundi. Il suo impegno volto al sincretismo mediterraneo e alla pace in Medio Oriente è stato spesso riconosciuto anche a livello istituzionale: ad esempio, gli viene conferita, insieme alla cantante israeliana Noa, la cittadinanza onoraria delle della città di Melpignano (LE) come riconoscimento al loro impegno artistico nella ricerca del dialogo e della pace tra culture e popoli differenti. L’impegno dei due artisti viene riconosciuto anche dalla fondazione Accademia del Mediterraneo che conferisce loro il premio Mediterraneo arte 2001 per aver voluto utilizzare il linguaggio universale della musica quale strumento di pace. Parallelamente rispetto alla carriera musicale, ha lavorato per anni anche nel campo dell’informazione e del giornalismo. Ha collaborato con l’emittente internazionale Al-Jazeera, della quale era corrispondente in Italia e per la quale curava il “punto di vista occidentale” su temi di rilevanza internazionale, come ad esempio gli attentati dell'11 settembre 2001.



A seguire

Li Beirut, regia di Marco Preti, Libano 2001, 20 min. italiano. Nabil e le strade di una Beirut ferita. E’ un ritorno a casa particolare, quello del leader dei Radiodervish, profugo palestinese in Libano. Qui, nel 2001 il suo gruppo si è esibito all'ambasciata italiana per celebrare la festa della musica.