Con poco più di 200 ettari a ridosso della gradevole Cannole a 30 km circa dal capoluogo salentino, il parco naturale di Torcito veglia sulla dolcezza degli altipiani otrantini, con la sua fortezza masserizia che risale al 1657 o forse molto prima, dell’antico feudo di Cerceto.  
L’antico borgo cui fanno da cornice le sue cappelle, la torre colombaia e la misteriosa cripta è senza dubbio un luogo  affascinante ricco di racconti vissuti tra incursioni e assidue difese.
È un parco provinciale cui si adagiano ancora brigate di viaggiatori e crociati in cerca del fresco mediterraneo espressione di steppe e garighe di cisto e mirti. Torcito celebra la bella stagione con la fioritura di una rara specie di camomilla, tipica essenza autoctona che cresce generosa lungo i bordi delle neviere medievali e i vetusti tracciati scolpiti sulla roccia affiorante da pesanti carri di sciarabbà e birocci.   
Torcito dista appena 3 km dall’oasi protetta dei laghi Alimini, tratti di Zone a Protezione Speciale poco a nord della Città di Otranto. Collegati da Lu Strittu un remoto canale, che pare fosse un residuo della via Traiana, prolungamento dell’ Appia antica, i due laghi originati dall’erosione marina sono ben protetti da fasce rocciose abbarbicate da lussureggianti vegetazioni di pino e lentisco.
Nomi di paludi intorno a innumerevoli acque sorgive come la sue principali: la Zudrea  e il Rio grande, serie di falde che si originano dalla vicina Serra di Monte vergine in grado di alimentare il lago che confluisce nell’Adriatico  che offre l’habitat ideale per l’orchidea di palude, la rarissima castagna d’acqua e perfino all’erba vescica, strana e insolita pianta carnivora. Ogni tanto approdano tra essi  folaghe e moriglioni e con un po’ di attenzione, magari prima che sopraggiunga l’incredibile gioco di luci crepuscolari, si può scorgere tra le sue rocce, qualche coda di colubro o di una fugace volpe.
Poco lontano dagli Alimini la Baia dei Turchi, luogo d’attracco di pirati e saraceni, rievoca tra le sue dune ancora scenari di lunghe battaglie, oggi meta desiderata dei turisti è nota per  il proverbiale repentino cambio di direzione del  vento che consacra le tonalità dell’azzurro marino.
Un percorso di pochi kilometri ma ricchissimo, entusiasmante, per chi intende praticare, trekking, equitazione, canoa ad esempio o trascorrere un rigenerante vacanza magari con la dovuta dolcezza di una scampagnata.

di Mimmo Ciccarese