Al via la riqualificazione urbana ed ambientale dell’area ex cave di “Marco Vito” con il Ponte via del Ninfeo a Lecce che oltre al progetto per il recupero e la rifunzionalizzazione dell’ex Convento degli Agostiniani s’inserisce nel finanziamento per 8,3 milioni di euro del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Il capoluogo salentino è infatti rientrato tra le 28 proposte nazionali scelte tra le 457 domande all’interno del Piano Nazionale per la città.
L’intervento inerente alle Cave di Marco Vito intende realizzare un ponte dove smistare il traffico cittadino locale al fine di preservare una sistemazione a parco sottostante.
Quest’area urbana non è nuova alle proposte di riqualificazione, che ricordiamo essere di un enorme valore artistico ed architettonico del patrimonio salentino per l’esistenza della Masseria Papaleo (chiamata Tagliatelle per via delle cosiddette tagghiate sottostanti ex cave) d’impianto cinquecentesco e del Ninfeo delle Fate. Quest’ultimo è uno dei pochi esempi a noi giunti di architettura rinascimentale e che probabilmente fu d’ispirazione anche per quello ipogeo del Palazzo Della Monica oggi inglobato al complesso dei Frati Minori di Fulgenzio.
Il complesso architettonico  richiama leggende locali passate e vicissitudini presenti.
L’area di circa 330 000 metri quadrati, già da testimonianze storiche della prima metà del secolo scorso, appariva degradata ed il ninfeo in particolare risultava esser stato  mutato con superfetazioni posticce ed arbitrariamente adibito a ricovero di attrezzi ed animali.
Oggi la zona è più che mai degradata e priva di qualunque servizio al cittadino.
Già dal 2010 ha richiamato su di sé l’attenzione pubblica ed il mondo dell’architettura allorquando l’amministrazione locale indice un concorso di progettazione per la riqualificazione e la sistemazione dell’area con la progettazione della “Città dell’Arte e della Musica” e del  “Parco delle cave”.
Il progetto si s’inserisce all’interno del Documento Programmatico Preliminare di Rigenerazione Urbana contenuto nel Piano Strategico area Vasta Lecce 2005/2015 e in cui, ai sensi della L.R. 21/2008, si è delineato il Programma Integrato di Rigenerazione Urbana via Leuca,  prevedendo azioni infrastrutturali e progetti integrati di riuso, recupero abitativo e riqualificazione ambientale.  In virtù di questo, il progetto “La casa del Parco. Centro polifunzionale d'iniziativa e partecipazione territoriale”  - Restauro conservativo di Masseria Tagliatelle e del Ninfeo delle Fate è stato presentato alla Regione Puglia per l’ammissione al finanziamento dell’opera.
La sistemazione architettonica all’interno delle cave della Città dell’Arte e della Musica dovrebbe offrire alla città un polo attrattivo con l’ausilio di spazi multimediali ed espositivi ed aree dedicate alle attività musicali: il progetto doveva essere l’elemento ordinatore di tre ambiti: la ferrovia, gli opifici dismessi e gli edifici utili al progetto.
Nel bando viene inoltre anticipata la volontà del cosiddetto ribaltamento della stazione ferroviaria destinando il fascio di binari esistenti ad una metropolitana di superficie al fine di connettere questo spazio di città con il centro storico, mentre un sottopasso garantisce il raggiungimento della stazione ferroviaria dall’area delle cave.
Sebbene il concorso ha poi avuto il vincitore, il suo svolgimento e la relativa valutazione degli elaborati è costellato da non poche contestazioni da parte degli altri partecipanti che non escludono i ricorsi utili ad invalidare il concorso. Di fatto nel maggio dello stesso anno si attribuisce appunto la vincita del progetto del portoghese Alvaro Siza, mentre la Regione Puglia stanzia i suoi primi 5 milioni di euro.
Ad oggi di fatto la realizzazione della Città dell’Arte e della Musica è ferma per mancanza di ulteriori finanziamenti.
La Delibera della Giunta Regionale n. 540 del 2011 approva invece i “Lavori di prolungamento del sottopasso ferroviario con annesso nodo intersettoriale per la mobilità e la sosta propedeutica al ribaltamento della stazione ferroviaria di Lecce”. Anche durante l’anno successivo il percorso di rigenerazione urbana del Quartiere Ferrovia prosegue avvalendosi della concertazione di associazioni e di cittadini, mentre si annunciava un secondo bando per il completamento del secondo stralcio dei lavori di riqualificazione avendo già avviato la predisposizione di una rete di servizi ed attrezzature. Il completamento dei lavori garantirà una serie di collegamenti verdi utili a connettere le cave di Marco Vito con il centro storico cittadino e prevederanno nella terza ed ultima fase proprio il recupero della Masseria Tagliatelle e del Ninfeo delle Fate per i quali è in corso la stesura del progetto esecutivo per il restauro conservativall’interno del proprio mandato, ma come architetto, sebbene il solo restauro di un complesso o.
Ad oggi, di fatto, va avanti un progetto di riqualificazione ambientale della zona delle cave, a mio avviso, monco che come cittadino spero che l’Amministrazione completi architettonico è importante, reputo che debba essere supportato da un’accurata rifunzionalizzazione per non rischiare di far rimanere quest’opera restaurata come un’ennesima cattedrale nel deserto.

di Alessandra Paresce