Chissà se Pier Paolo Lala e Osvaldo Piliego mentre stilavano “Una frisella sul mare. Canzoni, ricordi e ricette da spiaggia” hanno pensato all’opera di Marcel Proust “Alla ricerca della memoria perduta”. Di certo il grande tarallo di grano o di orzo non rispecchia la deliziosa madeleine che l’autore francese affondò nel thè bollente, ma ciò che accomuna gli scrittori è quanto hanno provato assaporando una leccornia dolce o salata che sia. Il cibo oltre ad essere l’elemento cardine intorno al quale ruota il racconto dei due narratori salentini, entrambi giornalisti, è un ingegnoso pretesto per far affiorare vecchi ricordi legati all’infanzia e all’adolescenza caratterizzando così un libro che non è solo divertente. Dietro all’ironia che trapela nelle 200 pagine del testo pubblicato da Lupo Editore e che rende piacevolissima la lettura, infatti, c’è anche e soprattutto la riscoperta di una vita vissuta che diventa letteratura.
Il retroterra culturale e storico di Lala e Piliego è sicuramente differente da quello di Proust, ma constato delle analogie fra i due libri, per esempio, la volontà di accostare il tempo perduto e quello ritrovato impiegando come solo i talenti sono in grado fare, spirito e intelligenza. Lo humour di Lala d’altronde è diventato celebre nel 2012 quando con il delizioso libricino “50 sfumature di fritto. Piccolo manuale untologico” aveva preso per la gola i lettori. Continuando a seguire la scia di un invitante profumino proveniente dalle cucine salentine è nato “Una frisella sul mare”, titolo palesemente tratto da una nota canzone di diversi anni fa modificata con l’allusione a uno dei simboli della cultura enogastronomica locale.
Lala e Piliego si pongono poi un quesito la cui risposta potrebbe sembrare un paradosso: dove si consumano le pietanze più pesanti? Ebbene sì, in spiaggia! Malgrado gli avvertimenti dei medici che rammentano a tutti noi di seguire un’equilibrata alimentazione, evitando di abbondare con le quantità e di prediligere frutta e verdura, non mancano sui litorali pugliesi come in gran parte dei luoghi balneari del Meridione, i celebri “stanati” teglie di pasta al forno, parmigiana, cannelloni, melanzane ripiene, eccetera. Il libro diviso in tre parti dedicate una alle canzoni, l’altra ai ricordi e l’ultima a ben 70 ricette è arricchito da numerosi interventi di amici giornalisti e blogger che raccontano i loro ricordi legati alle giornate trascorse in spiaggia a cantare intorno ad un falò. Il testo, infine, si conclude con uno strepitoso trattato sulla frisa vergato da Pino De Luca.
In questo excursus culinario e nostalgico fra le spiagge di San Cataldo, Torre dell’Orso, Otranto, Santa Maria al Bagno, Ugento, Porto Cesareo, Marina di Pulsano predomina la frisella sapientemente condita con pomodori, sale, olio, origano, filetti di alici, basilico e rucola, degna quindi di essere definita ‘ncapunata. Sapori forti allora per palati delicati! Gli amatori del buon gusto prediligono per l’estate e per le prossime stagioni una nuova bontà letteraria in grado di portarci indietro con la memoria magari ritrovando quella perduta.

di Paola Bisconti