Immaginare il volto felice di un bambino mentre fa volteggiare nel cielo il suo aquilone e lo rincorre lasciandosi accarezzare dal vento è una delle figure più poetiche che Giovanni Paladini offre ai lettori de “La cometa dai piedi piatti”. Il libro pubblicato da Pensa Editore racconta la storia di Davide, che con uno “sguardo intenso e penetrante” osserva la vita che lo circonda: il Salento negli anni ’50 dove le famiglie del Sud lavoravano la terra e da essa traevano la forza per mandare avanti un’esistenza fatta di sacrifici e privazioni. Tra Carmiano, le colonie di Castro e altri luoghi dove lo splendore della natura saziava di gioia Davide si svolgono le vicende di un bambino che “sorrideva spesso ma parlava poco”.
Ghiotto di fichi secchi ripieni di mandorle, Davide trascorreva le sue giornate immerso nel verde delle campagne salentine che rappresentavano il suo universo così sublimamente descritto dall’autore: “Illuminato da un sole impietoso tutto luccicava intorno, schiacciate da un cielo limpidissimo, casine, torri di pietre e pagghiare sembravano schiuma di mare mentre le due grandi masserie si stagliavano come due transatlantici fermi al largo in attesa di entrare nel porto”. Proprio come Davide che dall’alto del carretto guardava il mondo circostante così Giovanni Paladini a distanza di anni si rivede bambino e ripercorre tra le pagine del libro da lui vergato il suo passato. Il racconto autobiografico diviene non solo il ricordo di un’infanzia felice, ma anche l’affresco di un’epoca.
Studioso, diligente, coscienzioso è il protagonista di una storia che appassiona il lettore tanto da lasciarsi inebriare dagli odori e dai profumi di una terra e incantare dinanzi all’immensità del mare e dalla bellezza dei paesaggi narrati intensamente dall’autore. Nel testo c’è spazio anche per gli amici e i primi amori, è splendida la descrizione di Aurora, la ragazzina che rende indimenticabili le vacanze trascorse a Torre Canne. Non mancano fra le pagine del libro interessanti citazioni, fra le più belle spicca “I veri amici sono quelli che si scambiano reciprocamente fiducia, sogni e pensieri, virtù, gioie e dolori, sempre liberi di separarsi, senza separarsi mai” di Alfred Bougeard. Piacevoli sono gli aneddoti che vedono Davide attivo e partecipativo presso l’Istituto Salesiano del paese, uno spazio che si rivelò non solo un luogo di ricreazione ma anche una palestra culturale, luogo della formazione umana e religiosa. Frequenti sono i richiami alla fede cristiana, la religione infatti si rivela un caposaldo della famiglia di Davide.
Il racconto scorre in modo fluido, i dialoghi fra i vari personaggi sono caratterizzati da alcune espressioni dialettali tradotte poi nelle note per coloro che non conoscono il vernacolo salentino. Il libro scritto dal professore di Lingue e Letteratura inglese, infine, è arricchito con gli itinerari didattici utili per gli studenti che potranno lavorare sul testo e conoscere attraverso la narrativa la storia e la bellezza della propria terra raccontata attraverso gli occhi di un bambino.

di Paola Bisconti