Francesco Aprile
Manifesto. Poesie visive, scritture asemantiche
Da qui, altrove. In un discorso ancora aperto

Note critiche di Bartolomé Ferrando e Cristiano Caggiula


11 febbraio, ore 19:30
Fondo Verri, Lecce
Via S. Maria del Paradiso


Militantly poetic in a solid style, that's Francesco Aprile
Dirk Vekemans, co-editor "Truck" e organizzatore del "Klebnikov Carnaval", novembre 2012

 
Manifesto. Poesie visive, scritture asemantiche, è il titolo della mostra che raccoglie opere verbo-visive realizzate lungo un arco di tempo che corre dal 2010 a queste prime avvisaglie del 2014. Poesie verbo-visive, scritture asemantiche, che indagano l'intelaiatura sociale della parola. «La scrittura poetica di Francesco Aprile respira, sopravvive e si manifesta, fra cancellature e macchie, sbavature. Una scrittura punteggiata da parole isolate, sopravvissute ad una gran catastrofe. [...] Poesia visiva che parla […] fino a perdersi nella propria sparizione» (Bartolomé Ferrando). Una guerra di simboli. Parole lanciate. Cadere di corpi e fronde tagliate. Lacerazioni dell'habitus o ricognizioni sullo stesso. «L’efferatezza del simbolo è guerra visiva. MANIFESTO […] fonemi-opliti, dall’armatura galvanizzata preparano l’assedio finale, è il momento di scegliere da che parte guerreggiare» (Cristiano Caggiula).