«Alla scoperta dell’Arabia Saudita. La terra del dialogo e della cultura» è il titolo della mostra che approda a Lecce dal 2 al 30 marzo, promossa dalla Commissione Saudita per il Turismo e le Antichità del Regno dell’Arabia Saudita in collaborazione con la Reale Ambasciata dell’Arabia Saudita, e realizzata con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con la collaborazione di Comune di Lecce e Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Lecce, Brindisi e Taranto. L’esposizione, reduce dal successo riscosso al Complesso del Vittoriano di Roma, si compone di più di centocinquanta reperti, manufatti e oggetti preziosi, provenienti dal Museo Nazionale di Riyad e prestati dalla Commissione Saudita per il Turismo e le Antichità del Regno dell’Arabia Saudita. La manifestazione intende far conoscere al grande pubblico il prestigioso patrimonio archeologico e storico-culturale del Paese, rafforzando al contempo il rapporto di amicizia e gli scambi politico-economici che  lo legano all’Italia. Il curatore della mostra è il professor Ali I. Al-Ghabban, vice-presidente per le Antichità e i Musei della Commissione Saudita per il Turismo e le Antichità; il coordinatore generale è Alessandro Nicosia, e l’organizzazione e la realizzazione sono di Comunicare Organizzando. I reperti in esposizione si caratterizzano per eterogeneità e ricchezza, testimoniando l’appartenenza a una cultura antica sviluppatasi nell’area a cavallo tra Oriente e Occidente, teatro di eventi storici che lo hanno reso crocevia di civilizzazioni e tradizioni. Nello specifico, la mostra si snoda attraverso un percorso cronologico che, partendo dalla Preistoria arriva alla proclamazione del Regno di Arabia Saudita (1932), passando per l’Arabia pre-islamica e il primo periodo islamico. Sono presenti manufatti risalenti alle origini dell’uomo, dal Paleolitico al Neolitico, e dall’età arcaica e classica (con vasi, manufatti, statue e monete del periodo ellenistico e romano)  all’età contemporanea, ricostruita mediante oggetti legati alla vita quotidiana e alle tradizioni della società attuale. L’evento dimostra che i rapporti tra Italia e Arabia affondano radici nell’antichità: risalgono infatti al I secolo a.C. non solo i primi scambi economici e politici, ma anche quelli culturali e artistici. Monete di conio romano, sculture e reperti dell’epoca, emersi in seguito alle attività di scavo nel territorio arabo, testimoniano questa fitta rete di relazioni, ribadita nella volontà di dialogo tra i popoli e di accoglienza delle culture promosso dal Custode delle due Sacre Moschee, Re Abdullah bin Abdulaziz, nel momento in cui il regno dell’Arabia Saudita sta utilizzando grandi risorse per la conservazione del patrimonio e per la promozione della cultura saudita. Infoline: 0832.246517 -  06/3225380, fax 06/3224014 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

di Francesca Garrisi