Inquisizione e terrore ne "La maledizione di Toledo"

Una maledizione, una donna dai capelli rossi e il Tribunale dell’Inquisizione. Tre elementi cruciali de «La maledizione di Toledo», il nuovo romanzo di Giuseppe Pascali edito da Lupo che, mediante un flashback, proietta il lettore nel 1609, precisamente a Toledo. Una donna, ritenuta una strega, viene bruciata dalle fiamme di un rogo su ordine del terrificante cardinale Bonifacio Medina, a capo del Tribunale dell’Inquisizione. L’anno dopo, poi, la storia ha inizio. Un incubo, che ha come protagonista la stessa donna, perseguita le notti del Grande Inquisitore che, per mettere fine alle sue paure, decide di andare alla ricerca di questa spaventosa strega. In questi anni, dunque, la vita delle persone, ma soprattutto quella delle donne, non è facile nei borghi spagnoli di Zugarramurdi e Urdax. La regione della Navarra, infatti, è pervasa da un unico raccapricciante fenomeno: la caccia alle streghe. Una verità cruda che ha a capo lo spietato cardinale, che passa il suo tempo a desiderare di bruciare sul rogo quelle donne che, con i loro intrugli, erano definite come guaritrici e perlopiù ritenute amanti del Demonio. Sullo sfondo, dunque, un incubo che ha tutta l’aria di avere qualche punta di verità. Da qui la storia si intreccia e vede nuovi personaggi. Alcuni con cattive intenzioni, come un monaco ubriacone che rovinerà la vita a persone innocenti come quella di Isabel e Gaspard che hanno dato alla luce Iñigo, nato con un piccolo difetto fisico e purtroppo causa della triste vicenda. Personaggi quindi diversi tra loro che, però, hanno qualcosa in comune: durante il loro cammino avranno sempre a che fare con il Grande Inquisitore, figura senza scrupoli che continua incessantemente a infuocare le presunte streghe della città. Insomma un mix di attendibilità e finzione che rendono il romanzo ancora più avvincente. Sullo sfondo una realtà storica che fa de “La maledizione di Toledo” un’opera autentica, lasciando l’amaro in bocca al lettore che si appassionerà sempre di più alla storia, colma di colpi di scena. Un libro che ha anche il sapore della vendetta, di un riscatto che si tramava da tempo e segnato da incalcolabili autodafé ormai all’ordine del giorno. Giuseppe Pascali con questo suo nuovo romanzo storico ha saputo raccontare le tristi verità della Chiesa cattolica d’un tempo e di una storia in cui, a fare da cornice, sono sempre e soltanto le fiamme di un fuoco che, per molti anni, ha alimentato futili credenze.

Eugenia Giannone