Lecce - Vibonese 
 
Anticipo alle 14:30, per problemi all’impianto di illuminazione del “Via del Mare”, e cielo plumbeo non fermano il pubblico, che non è però quello delle grandi occasioni, così nutrito da essere invidiabile dalle tifoserie della massima serie nazionale. Padalino recupera Drudi al centro della difesa, Marconi sostituisce nuovamente l’acciaccato Caturano, che si accomoda in panchina, dopo che, in settimana, una visita nella Capitale ha scongiurato guai al ginocchio. Ai suoi fianchi, confermatissimi Pacilli e Doumbia, quest’ultimo premiato prima del match per le cento gare con i salentini. Campilongo punta sull’ex di turno, Sowe, e su Bubas lì davanti, con l’obiettivo di sollevare i calabresi dal penultimo posto in questa trasferta solo sulla carta proibitiva contro la capolista.
Partono bene i pugliesi, che al 14’ sfiorano il vantaggio con una gran punizione alta di un soffio di Costa Ferreira dalla distanza e al 16’ vanno a segno con Doumbia, che però si aggiusta il pallone col braccio prima della conclusione: il signor Volpi di Arezzo annulla giustamente su segnalazione del secondo assistente Mariottini, il francese si becca il giallo. Il goal arriva su penalty di Pacilli, concesso per fallo da ultimo uomo dell’estremo vibonese Mengoni, solo ammonito, su Doumbia: pallone a destra, portiere a sinistra, 1-0 sotto la Nord al 20’.
Strapotere giallorosso legittimato dopo tre giri di lancetta, quando il solito Doumbia lambisce il palo destro di Mengoni dall’interno dell’area di rigore. Gara in discesa? Il Lecce ha già dimostrato la capacità di farsi male da solo, vedere gara d’andata a Vibo Valentia. Così, sulla prima conclusione di Viola da circa trenta metri, violenta ma non angolata, gli uomini di Campilongo trovano il pari. Perucchini, non all’altezza dei balzi felini a cui ci ha abituati, resta immobile, forse sorpreso dalla sassata: 1-1 al 38’.
La ripresa inizia con ritmi molto blandi, interrotti al 53’ dal colpo di testa di Cosenza sugli sviluppi di un calcio di punizione, su cui Mengoni para plastico a terra. Per parlare di “highlights” bisogna aspettare il 69’, quando Perucchini vola su velenoso calcio di punizione di Cogliati all’altezza vertice destro dell’area di rigore. Un minuto dopo, il neoentrato Lepore, decentrato, esplode un destro che, deviato da un difensore, tocca il palo e finisce in corner.
La Vibonese resta in dieci al 77’: Silvestri, già ammonito, atterra Marconi e guadagna anzitempo gli spogliatoi. Il Lecce prende coraggio e trova il vantaggio dopo cinque minuti, su un’intuizione di Arrigoni, che pennella la più classica delle “sciabolate morbide” per Ciancio, il quale parte sul filo del fuorigioco elude l’intervento di Mengoni appoggiando a Marconi una palla che chiede solo di essere spinta in fondo al sacco: un goal fantastico, 2-1 Lecce. Il numero 9, alla seconda marcatura consecutiva in giallorosso, ci prende gusto e all’84’ impegna Mengoni con una gran botta da terra, all’altezza del dischetto: il portiere si aiuta con il palo destro e concede solo un tiro dalla bandierina. All’87’ Drudi stende Sowe, lanciato verso la porta leccese in transizione negativa, con un brutto fallo da tergo: inevitabile quanto provvidenziale il rosso, sulla susseguente punizione la Vibonese non punge. Finisce dopo cinque, lunghissimi, minuti di recupero, in cui Lepore va vicino al terzo goal in contropiede, ma conclude a lato.
La Vibonese, poco brillante ma vicina all’impresa di strappare un punticino ai padroni di casa, resta nei bassifondi della graduatoria. Il Lecce, che forse sta imparando a soffrire senza snaturare il suo bel gioco fatto di corsa e classe, sale a quota 58, braccato da un Foggia, a 56, duro a morire, che nel finale sbanca Agrigento per 1 a 0. Si stacca il Matera, che cade 0-4 in casa sotto i colpi del Siracusa e resta a 49 e potenzialmente è superata dalla Juve Stabia, ora a 48, che più tardi ospiterà la Reggina. La vetta del girone C, a undici turni dalla bandiera a scacchi, è una “questione pugliese”?
 
TABELLINO:

Lecce, stadio “Via del Mare”, 25 febbraio 2017, ore 14:30
Lega Pro, girone C, 27esima giornata
Lecce-Vibonese 2-1
Lecce: Perucchini, Agostinone, Mancosu (dall’88’ Giosa), Arrigoni, Costa Ferreira (dal 72’ Tsonev), Marconi, Pacilli (dal 65’ Lepore), Drudi, Ciancio, Doumbia. A disposizione: Bleve, Chironi, Vitofrancesco, Torromino, Monaco, Caturano, Muci, Maimone, Fiordilino. Allenatore: Padalino.
Vibonese: Mengoni, Franchino, Minarini, Giuffrida (dall’88’ Di Curzio), Sowe, Viola, Silvestri, Bubas (dal 72’ Scapellato), Manzo, Cogliati (dall’80’ Sicignano), Favasuli. A disposizione: Barbieri, Legras, Torelli, Yabre, Tindo, Lettieri, Piroska, Usai. Allenatore: Campilongo.
Arbitro: Volpi di Arezzo (Assistenti: Cecchi di Pistoia; Mariottini di Arezzo).
Marcatori: 20’ Pacilli (rigore), 40’ Viola, 82’ Marconi.
Ammoniti: Mengoni, Silvestri, Favasuli, Viola (Vibonese), Doumbia, Pacilli, Cosenza (Lecce).
Espulsi: Silvestri (Vibonese) al 77’ per somma di ammonizioni, Drudi (Lecce) all’87’.
Recupero: 0’ pt; 5’ st.
Spettatori: 1400 paganti, 9000 abbonati.