Assistiamo impietriti a partite di calcio che dovrebbero esaltare il gioco a zona, quindi con proponimenti di calcio giocato se non offensivo, quando di fatto sono ispirate ad un difensivismo anche esasperato, che in definitiva calpesta ogni intendimento di gioco propositivo.

LASCIANDO PERDERE GLI SCHIERAMENTI, ci si ritrova con undici uomini dietro il pallone, tesi a difendere la propria porta per poi uscire dalle retrovie con lanci lunghi e qualche guizzo individuale.

TANTA AGGRESSIVITA', CONTRASTI, CONTATTI E FALLI A IOSA, sulla scia di un rugby e meno che mai di azioni manovrate con il sigillo di spunti tecnici individuali in grado di esaltare il gioco del calcio.

VEDERE, TRE PASSAGGI CONSECUTIVI È COSA MOLTO RARA, all'insegna di un calcio privo di spettacolo con l'unico scopo di buttare il pallone nella porta avversaria, non importa come.

L'ASPETTO COMICO/PARADOSSALE DELLA FACCENDA, lo riscontriamo nelle dichiarazioni e commenti successivi tesi ad esaltare prestazioni scadenti quasi fossero l'elisir del calcio giocato.

SE A LIVELLO DI NAZIONALE SIAMO CONSIDERATI COME COMPAGINE DI TERZO MONDO CALCISTICO, le ragioni si devono anche ricercare in questa tendenza al GIOCO A TAMBURELLO, che in definitiva ci contraddistingue dalle basi calcistiche.

ASSISTERE AD UNA PARTITA dove almeno una SQUADRA, dall'inizio alla fine, pratica calcio geometrico, ordinato attaccando e difendendo, esaltando le qualità tecniche dei calciatori, da noi è cosa proibitiva.

QUESTA PROBLEMATICA può essere risolta solo dagli allenatori, ma fino a quando resteranno ancorati a schemi mentali antiquati, camuffati da un gioco a zona che noi siamo stati capaci a renderlo distruttivo, uscire dal tunnel che ci siamo edificato, resterà un'impresa titanica.