Lecce Matera 
Oramai siamo in una fase in cui, come si dice nel calcio, il tecnico "ha perso la testa".
Le sue scelte di formazione, schieramento e modulo, lasciano talmente a desiderare da non sapere proprio come giustificarle.
Giocano le "Riserve" e restano fuori elementi tra i migliori della categoria che hanno fatto le fortune del Lecce attuale.
Contro il Matera si tiene in panca Ferreira, Tsonev, Torromino e soprattutto Di Piazza, facendo giocare Selasi e Dubickas, imberbi ragazzotti da crescere per il futuro.
Trovare una spiegazione logica a queste scelte, come a quella di Mancosu forzatamente trequartista, significa scrutare nella sfera di cristallo.
Incertezze, improvvisazioni e confusione offensiva prodotte appunto da una formazione "sui generis" bocciata per tutto il primo tempo.
L'inizio dei giallorossi è stato pure promettente spingendo ed aggredendo i lucani al loro limite area; la strada giusta per fiaccare il possesso palla che da sempre contraddistingue le squadre organizzate di Auteri. Palloni gol e tiri però inesistenti sia per lo scarso peso offensivo che per la mancanza di validi assist.
Il Matera si riprende quasi subito rispolverando la "ragnatela" che toglie iniziativa e palla ai salentini.
Produzione anche qui azzerata e ripartenze Lecce sterilizzate.
Liverani corre ai ripari, lo fa sempre quando si vede perso, mettendo in campo Di Piazza, Torromino e Tabanelli che danno una svolta energica al gioco abulico precedente.
Il bomber è fortemente motivato, si procura in solitario diverse occasioni gol, ma le sbaglia per un'inezia causata da fastidiosa precipitazione e scarsa sicurezza personale.
Il Matera in disarmo di titolari, si fa apprezzare per le lunghe trame che Perucchini osserva non impegnato.
La classifica sorride ancora al Lecce, ma il cammino del gambero potrebbe risultare pericolosissimo per un Liverani in crisi di realismo calcistico ed un ambiente proteso disperante verso i cadetti.