Penelope tesseva la tela di giorno per poi disfarla in nottata ; il Lecce di Liverani fa tutto alla luce del sole.

Gioca, crea e soprattutto segna, prima di rovinare tutto incassando gol con estrema facilità.
Forse sono i limiti di questa squadra e dello stesso tecnico che non riesce proprio ad organizzare una difesa all'altezza, con una retroguardia in balia avversaria ad ogni ciel sospinto.
Anche contro la Salernitana e nonostante un terreno da rugby, produce eccellenti trame di gioco tenendo palla, facendola girare in ampiezza, andando ripetutamente  in rete, ma alle prime sortite avversarie si fa colpevolmente bucare.
Spreca così vantaggi e superiorità di gioco regalando risultati e punti a chicchessia.
Mancosu e Falco sono i due elementi di spicco, i match winner offensivi dai gol in canna che servono poco per incassare la prima vittoria. Ne siglano due di ottima fattura permettendo poi a Djuric e Castiglia il nuovo deludente pareggio.
La disposizione centrale a sette uomini, tre in mediana, due all'esterno, due in avanti, consente un grande possesso palla che irretisce gli avversari portando al tiro giocatori diversi.
Il tutto serve a poco per la congenita, mai risolta defezione difensiva che anche contro la Salernitana ha lasciato il segno.