Una partita pressoché chiusa, con un avversario in affanno ed alle corde, viene di colpo riaperta permettendo ai calabresi un insperato pareggio e poi di sfiorare addirittura la vittoria.
Succede tutto in trenta minuti quando Liverani, con la sua abituale mania di effettuare dei cambi inspiegabili, decide di immettere Marino, quale quinto difensore, mandando Petriccione negli spogliatoi.
Gli effetti immediati sono quelli di arretrare completamente il baricentro, tirandosi sopra i crotonesi già moribondi, che nel tentativo estremo di tornare in partita segnano con Benali il gol del 2-2 finale.
Storie di tutti i giorni, ci verrebbe da dire, riaffermando le decisioni boomerang di un mister che sembra orientato ad imitare Penelope nel disfare la tela pazientemente costruita insieme ai suoi giocatori.
La paura che lui possa fiaccare la squadra con le sue scelte fuori dal seminato, è una triste costante del suo operato strategico ai fini di ogni comprensione tecnico tattica.
Eppure i giallorossi stavano controllando e quasi dominando l'incontro, riprendendosi subito del gol a freddo di Simy, causato dalla solita dormita difensiva, che permetteva prima a Firenze di crossare tra due di loro, e poi a Simy di deviare in rete una palla, scompostamente cercata dal duo Meccariello-Venuti.
Vantaggio annullato da Tabanelli in pochi minuti con un'incornata precisa su assist rapido di Tachtsidis, sfruttando anche l'infortunio di Spolli, momentaneamente out per la perdita di una lente visiva.
Il palleggio elegante in mediana, con superiorità evidente del Lecce, fa da anticamera al raddoppio di Mancosu, sempre di testa su corner calibrato di Petriccione.
Si è solo a metà primo tempo, ma i pitagorici sono storditi ed incapaci di riprendersi rischiando ripetutamente di incassare il terzo gol.
Verso il 66' di gara, ci pensa come detto Liverani a riequilibrare la contesa con la sostituzione indicata, indebolendo il centrocampo, lasciando sempre più spazio a Firenze, che di fatto si rivela la sua "bestia nera" perché da ambo i lati semina scompiglio e crossa al bacio.
Nel finale Marino, prima si fa superare dal giovane Kargo e poi sugli sviluppi azione gli impedisce di realizzare un altro gol.
Volendo pure sostituire Petriccione, il tecnico romano aveva a disposizione Haye e Majer, da poter rischiare in un momento delicato.
Liverani cerca di spostare le attenzioni al match di sabato contro l'Ascoli liquidando questa partita con l'etichetta "perfetta".