Il Lecce supera brillantemente l'esame di accesso al tempio dei cadetti, battendo con un secco 2-0 il quotato avversario, candidato almeno ai play off.
Lo fa sciorinando nel primo tempo momenti di calcio spettacolo, confermandosi compagine superiore, smentendo moltissimi "oracoli" anche salentini, che la pronosticavano come una squadra arrangiata di apparizione fugace.
Analisi e giudizi superficiali ingannati ed influenzati dalla sua provenienza dalla serie C, e poco attinenti al cambiamento  totale è strutturale, avvenuto in estate con l'ingaggio di calciatori di qualità eccellenti, che il campo ha via via dimostrato.
Senza timori di smentita e non facendo del torto agli altri componenti, ribadiamo la valenza unica del quadrilatero centro-offensivo composto da Petriccione, Falco, Mancosu, La Mantia.
Il motore dei giallorossi è mosso divinamente per la categoria dai quattro alfieri e play del gioco offensivo leccese.
Quando loro girano non ce n'è per nessuno ed anche gli abruzzesi si son dovuti arrendere alla marcata differenza di valori.
I calciatori del Lecce sono stati colpevolmente sottovalutati non riconoscendogli meriti e status tecnico, e relegandoli spesso al ruolo di comparse.
Oggi hanno smentito anche i più increduli al di là dei gol di La Mantia e Mancosu, proiettando il team verso il vertice occupato con dubbi meriti dal Brescia.
Le gare rimaste servono per confermare ulteriormente le qualità di questo gruppo, da condurre autorevolmente al traguardo meritato, tralasciando miracoli, sogni e paternità di trasformazioni tecno-tattiche, che con questa formazione hanno poco da spartire.