La 36ma giornata poteva essere incorniciata con la tanto attesa promozione in A. Le inaspettate notizie giunte da Palermo, che pareggiava contro lo Spezia (2-2) nell'anticipo, ci facevano pregustare una festa attesa da otto anni, un sogno diventare realtà. La vittoria a Padova, ultima in classifica, sembrava una formalità, le emozioni sembravano non finire qui. E invece, un Lecce che non ti aspetti in campo, sgangherato e spento, ha fallito il primo match point per la A.                   

Gara sconcertante quella dei leccesi, mai entrati in partita, che si sono fatti sorprendere dai veneti, più motivati dei giallorossi. Forse il Lecce era stanco, forse ha sottovalutato gli avversari, forse è pesata l'assenza per squalifica di Tachsidis, forse c'era troppa elettricità nell'aria, fatto sta che distratto e bloccato si è lasciato affondare dai padovani. Fin dall'avvio il talentuoso Baraye ha seminato il panico nella difesa leccese, portando in vantaggio i suoi già al 3' e continuando a rendersi pericoloso per tutta la partita. Nella ripresa ci si aspettava una reazione incoraggiata da mr Liverani ed invece è arrivato il raddoppio con Cappelletti al 56'. Il Padova di Centurioni ha messo alle corde il Lecce che, con Mancosu su rigore, ha provato invano a raddrizzare la gara nei minuti finali. Ci ha invece pensato Vigorito con un gioco di prestigio tra i piedi di Baraye a non rendere più pesante il risultato.

La delusione è veramente tanta, sembrava fatta, un 1 Maggio festeggiato coi fiocchi... Il calcio non è matematica. Ora, un turno di riposo per ricaricare le batterie, per scaricare le tensioni, il Palermo a -4 punti non può scavalcarci, e poi al "Via del Mare" lo Spezia da battere per tornare in A.                                   Padova-Lecce 2-1;

Stefano Bonatesta