Storia delle due fiere di Gallipoli, tra analisi economica e amarcord. Presentazione ufficiale mercoledì 3 luglio alle ore 19.30 all’hotel Bellavista Club a Gallipoli del volume «Vendendo in platea. Le fiere storiche di Gallipoli nel sistema economico-produttivo di Terra d’Otranto» di Ivan Ferrari, edito da Edizioni Esperidi nella Collana «Storia e Cultura» della Società di Storia Patria, Sezione di Lecce. Ad aprire l’incontro saranno i saluti di don Gigi De Rosa, parroco del Santuario di Santa Maria del Canneto e del sindaco di Gallipoli Stefano Minerva. Interverranno Mario Spedicato, docente di Storia Moderna all’Unisalento e presidente della Società di Storia Patria Sezione di Lecce ed Elio Pindinelli storico e presidente dell’associazione «Gallipoli Nostra». Sarà presente l’editore Claudio Martino. La ricerca di questo contributo mira a definire il contesto storico, economico e sociale nel quale sono nate, sviluppate ed evolute le due fiere storiche di Gallipoli, quella di Sancto Petro et Paulo allestita il 29 giugno nei pressi della chiesa di S. Pietro dei Samari e quella di Sancta Maria de mezo agosto del 15 agosto che si svolgeva nello spiazzo antistante la chiesa di S. Maria della Lizza. Presenti entrambe nel territorio sin dalla tarda età medievale, le fiere intrapresero percorsi differenti che portarono la prima a cambiare luogo, denominazione e data, e la seconda a rimanere sostanzialmente immutata nel corso dei secoli e tale da giungere dopo circa seicento anni sin ai nostri giorni, nel pieno della sua rinnovata vitalità. Ivan Ferrari (Gallipoli 1979), laurea in Conservazione dei Beni Culturali e dottorato in Topografia dell’Italia Antica conseguiti presso l’ateneo leccese, svolge attività di ricerca presso l’Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali del CNR di Lecce ed è autore di diverse pubblicazioni scientifiche a carattere storico, archeologico e tecnologico.

Il presente lavoro, realizzato nell’ambito delle attività dell’IBAM, è anche frutto della proficua collaborazione instaurata con il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento e con la Società di Storia Patria per la Puglia, Sezione di Lecce.