Mister Liverani sa il fatto suo, al netto di chiacchiere da bar, non si vincono due campionati consecutivi per caso, non è un allenatore "difensivista", che piaccia o no, è un dato di fatto. Il modulo di gioco conta poco, sono gli interpreti a fare la differenza, lo si è visto contro il Torino, dove un Lecce corsaro ha espugnato l'Olimpico Grande Torino.

Una partita giocata a viso aperto, per vincerla se possibile. Occasioni da entrambe le parti, ma un Lecce più tonico sblocca la gara con Farias. Falco illumina la gara con alcune giocate delle sue. Nella ripresa il Toro va alla carica, il Lecce soffre, alla distanza i giallorossi vengono fuori con una prestazione convincente, a tratti sontuosa. Babacar, subentrato a Farias, si muove come un calciatore che potrebbe fare reparto da solo. Ma è Mancosu a suggellare il vantaggio, dopo la “bomba” scagliata da Calderoni e respinta dal portiere del Torino. I minuti di recupero non si contano, l’arbitro non concede il secondo rigore ai granata ed è trionfo giallorosso. I sogni del Torino si infrangono, perdendo la vetta della classifica.

Calma, rimanere umili è importante, nonostante una partita strepitosa che ha infiammato i tifosi giallorossi. Al “Via del Mare” torna un’altra grande: il Napoli. Il Lecce può crescere ancora, ci vuole tempo e lavoro, senza scordarci che lotteremo solo per non retrocedere. Prima rete in serie A, prima vittoria, tutti “zitti” si ricomincia.                         Torino-Lecce 1-2;

Stefano Bonatesta