Un'epopea raccontata con pathos e partecipazione, in cui i protagonisti si muovono sullo scenario del Ventennio. È un romanzo avvincente Con le scarpe di cartone, il nuovo lavoro editoriale che Walter Cerfeda firma per i tipi de Il Raggio Verde Edizioni, un libro in cui è possibile assaporare (o riassaporare, se il lettore ha vissuto in quell’epoca) le vicissitudini della Seconda Guerra mondiale. Dal Salento alla Capitale, la narrazione si spinge poi nell'immediato Dopoguerra, dove le persone e le debolezze umane paiono proprio non voler cambiare. Ricco di particolari storici ben ricercati e descritti, il romanzo di Walter Cerfeda si schiera decisamente dalla parte di chi lavora, fatica, soffre e finisce per soggiacere alla dura legge dell'egoismo e della violenza. Ma la presa di coscienza finale contro le dittature e gli inganni finisce per lenire gli affanni di una vita di sacrifici, una vita affrontata con le scarpe di cartone. Cerfeda, nato a Bari nel 1947, vive tra le Marche e il Salento. Narratore e saggista, ha vinto il Premio «Firenze» nel 1967 con Il diaframma dell’infelicità (Kursaal), pubblicando in seguito L’altra faccia della rifondazione e L’accordo della discordia (Ediesse 1988); Un nuovo contratto sociale (Ediesse 1992); Lunedì (Albatros 2009); I pupari (Albatros 2009), opera finalista al Premio «Mario Soldati», menzione d’onore al Premio «Le Muse» di Pisa, terzo posto per opera inedita al Premio «Città di Castello»; Solstizio d’inverno (Albatros 2010); Senza preavviso (Manni 2012); La nuova Europa (Ediesse 2013); Domani (Albatros 2014), Per i tipi de Il Raggio Verde edizioni sono stati pubblicati Allegoria (2016), Coprifuoco. La Primavera araba, l’Isis, i barconi e Noi, 2018, Discorso sull’economia nel tempo del sovranismo, 2019. Collabora con numerose riviste nazionali e internazionali.