Non un discorso amoroso consapevole, come potrebbe esserlo una lettera dal passato alla donna amata, ma una precisa, urgentissima, richiesta di senso e memoria, all’interno di un’inquieta partita a scacchi, spostata in difesa. È la raccolta poetica Hai fatto burrasca, nuovo lavoro letterario di Rossano Astremo edito da Collettiva Edizioni Indipendenti. Attoniti lascia l’amore quando il tempo passa e calpesta, ma la poesia può consegnare quell’amore ancora intatto e ancora furente al lettore, perché partecipi alla sua attribuzione del senso. In questa desiderata, necessaria condivisione di senso ed esperienza, la raccolta di Rossano Astremo si allinea allo spirito del progetto di Collettiva. La poesia di Astremo dice del cuore e del corpo ciò che il cuore e il corpo non sanno; lo fa in un tempo tutto interiore, che non è passato e non è futuro, né misura soggettiva, né misura oggettiva. Dice di un amore che sempre è, con i suoi arredi, i suoi metalli, le sue briciole organiche; dice di una burrasca che continua a ruggire, dialogando con tutta l’altra poesia, con tutti gli altri poeti. Grazie ad una lingua bollente, che è insieme ospitale e acuminata, il poeta qui non è il fingitore, non mima il suo dolore, ma gli dà fuoco e lo guarda ardere lentamente. Quel fuoco, prendendo la via della parola, fa gran luce. In una sola bellissima fiammata, l’ultima, l’Io innamorato disperde nell’aria la sua disperata chimica organica e lessicale, concedendo il miracolo del Tu e del Noi. Rossano Astremo è originario di Grottaglie, paese della provincia di Taranto. Da anni vive a Roma, dove insegna Italiano in un Liceo Internazionale. Fa parte dell’associazione Piccoli Maestri che cerca di contagiare l’amore per la lettura nelle scuole. Si occupa, inoltre, di organizzazione di eventi letterari. Ha pubblicato nove libri e curato tre antologie di racconti. Tra i suoi titoli: 101 cose da fare in Puglia almeno una volta nella vita (Newton Compton, 2009), Diventare genitori in Italia (Castelvecchi, 2011), scritto assieme a Maria Carrano, e Con gli occhi al cielo aspetto la neve (Manni, 2013).