In una tiepida giornata primaverile, con il doveroso lutto al braccio per le vittime del terremoto in Abruzzo, il Lecce va in frantumi contro i blu-cerchiati di Cassano. Primo tempo dei giallorossi da dimenticare. Nella ripresa il Lecce prova a raddrizzare la gara, ma l’arbitro ci mette del suo nel concedere i rigori, applicando un metro di giudizio molto discutibile. Non concesso un rigore netto su Konan sul 2-1 per la Sampdoria e successivamente inesistente il secondo rigore dato ai doriani. Nel dopo partita De Canio ha recriminato non poco su questi episodi arbitrali che, secondo il suo parere, hanno condizionato pesantemente il risultato. C’è da dire che i giallorossi, ben disposti in campo e grintosi, si dimostrano molto spesso inconcludenti sotto porta. In dodicimila allo stadio, incasso devoluto alle vittime del terremoto, ma tifosi rabbiosi con cori offensivi nei confronti della squadra, della società e di Cassano. Tutto ciò non giova al morale del Lecce che ha bisogno di essere incoraggiato. Inspiegabile anche il comportamento dell’esperto Giacomazzi, che si è fatto espellere come un principiante in un momento importante della gara. Nonostante la pesante sconfitta, i giochi per la salvezza non sono ancora fatti. Uno spiraglio rimane ancora aperto in virtù dei risultati degli avversari. Si tira fuori dalla mischia solo il Siena, che con la vittoria si salva e affonda il Bologna al terzultimo posto. Contro la Roma il Lecce, non avendo più niente da perdere, deve tentare il tutto per tutto.

LECCE – SAMPDORIA 1-3        

11’ Pazzini; 30’ rigore Cassano; 59’ rigore Caserta; 88’ rigore Cassano; espulso Giacomazzi al 72’;

Stefano Bonatesta