Alla 28ma giornata fa notizia il tonfo della capolista Napoli contro il Milan al “Maradona”, un crollo inaspettato, un calo fisico evidente, fisiologico, che magari potrebbe continuare nella prossima sfida al “Via del Mare”. Ovviamente lo scudetto non è assolutamente in discussione. Ci aspettiamo un Lecce agguerrito, capace di mettere in difficoltà le big del torneo. Proviamo a fermare la capolista, le risorse non mancano, i giovani giallorossi allenati da Baroni sono capaci di imprese impossibili.

Non a caso i giocatori del Lecce continuano ad essere seguiti, le ultime voci di mercato vorrebbero un trasferimento di Baschirotto al Wolfsburg in Germania, per la considerevole cifra di 10 milioni. Anche le due reti di Colombo in Under 21 non sono frutto del caso. Contro la corazzata partenopea ci aspettiamo un Lecce motivato, in grado di fermare lo straordinario georgiano, Kvaratskhelia, e compagni. Dar vigore e vivacità alla fase offensiva è l’obiettivo da tenere sempre a mente, un cambio di tridente, un uno-due con Strefezza dietro alle due punte, Banda e Colombo ad esempio, o altre alternative, potrebbero rendere l’attacco del Lecce più imprevedibile e concreto.

La scontro diretto contro l’Empoli è finito male al “Castellani”, un’altra amara sconfitta, la quinta di fila. Partita piuttosto noiosa, forse destinata al pareggio per accontentare tutti. Caputo e Baldanzi i più pericolosi, scaldano i guantoni di Falcone nel primo tempo, poi nella ripresa si vede ben poco, a parte l’episodio del rigore trasformato da Caputo al 62’. Purtroppo, non è la prima volta che Hjulmand entra come un treno sull’avversario di turno, diciamo che a volte la foga agonistica andrebbe controllata meglio. Lecce ancora inconcludente. Punto e a capo, quinta sconfitta consecutiva, cominciano ad essere tante, per fortuna la classifica è ancora dalla nostra parte, ma il rischio di perdere terreno c’è.

Come dicevamo, è la fase offensiva che non è più efficace, bisogna ripartire da questo intoppo, bisogna tirare e segnare, lo scopo del calcio è questo. Mancanza di fiducia, come dice mister Baroni; può succedere tra i giovani, per questo occorre ritrovare l’entusiasmo dei tempi migliori, lasciare andare il tiro, senza il timore di sbagliare. Lo stadio gremito di tifosi è pronto ad esultare. 

Stefano Bonatesta