Fatti e delitti di uno dei personaggi più controversi della storia: Giangirolamo Acquaviva d’Aragona. Si chiama Nella forza non eguali. Ascesa e misfatti del Guercio di Puglia il libro di Mariano Rizzo edito da Besa. Il libro sarà presentato domenica 7 gennaio alle ore 19 al Caffè Letterario Neritonensis di Nardò (via Lata, 12). A dialogare con l’autore sarà Giancarlo De Pascalis, architetto e storico. Politico, militare, nobile e mecenate, chiamato il Guercio di Puglia o il Guelfo di Puglia, Giangirolamo Acquaviva d’Aragona, ventesimo conte di Conversano, è un personaggio che fa discute e dibattere gli storici. Di lui in questo libro ne parla che con la storia ha dimestichezza. Mariano Rizzo (Bari, 1987) è paleografo, archivista e restauratore di libri antichi. «Molte sono le cose che si sussurrano sul conto di Giovan Girolamo il secondo – si legge nel libro -: si dice, per esempio, che affacciato alle finestre del suo castello si diletti a sparare alle brocche d’acqua che le popolane portano sul capo; e deve averle davvero in odio, le donzelle, visto che per suo comando le fanciulle della contea sono obbligate a giacere con lui nella prima notte di nozze, anziché col legittimo marito! Si dice che per coprire d’oro la contea di Conversano stia strangolando il ducato di Nardò con tasse inique e severe. Molte di queste voci non sono che ignobili menzogne; altre sono sincere, ma solo in parte. E infine ci sono notizie inoppugnabilmente vere: le fondamenta di una leggenda poggiano sempre su uno strato argilloso di verità… anche quelle di una leggenda nera». Un libro che certamente delizierà storici, storiografi e amanti della narrativa. Anno del Signore 1639, Venerdì Santo. Un atroce delitto insanguina la città di Nardò: Francesco Maria Manieri, aspirante sindaco dei nobili, viene barbaramente ucciso. Altrove, quella stessa notte, viene compiuto un secondo assassinio, destinato però a scomparire nelle pieghe della Storia. Questi due omicidi non sono che gli ultimi anelli di una lunga catena di intrighi e menzogne che, negli anni precedenti, hanno caratterizzato l’ascesa di un sinistro personaggio: Giovan Girolamo II Acquaviva d’Aragona, duca di Nardò e conte di Conversano. Mecenate e guerrafondaio, spietato avversario e amante passionale, bramoso di un potere che gli sfugge di continuo, Giangirolamo vive la sua avventura politica e personale in un Regno di Napoli lacerato da guerre e lotte intestine.  Tra infide badesse e colti banditi, assalti pirateschi e oscure cospirazioni, scoprirà che l’unico modo per trionfare in questo gioco perverso di inganni e meschinità è costruirsi la propria leggenda. Anche se si tratta di una leggenda nera. Mariano Rizzo ha pubblicato Storie di tenebre nella storia di Puglia (2019) e Terra d’ombra (2020), ispirato alla biografia di Paolo Finoglio, pittore prediletto del Guercio di Puglia. Il romanzo si è classificato al secondo posto nel concorso letterario Terre di Puglia.