Un punto per muovere la classifica era l’obiettivo minimo centrato a Frosinone, speriamo che sia d’oro a fine campionato. Se guardiamo la classifica, vediamo che si è ingarbugliata non poco con ben sei squadre in 2 punti nella zona retrocessione. L’Inter sempre più sola al comando, il Bologna sempre più vicino alla Champions, il Napoli in grande ripresa con il nuovo allenatore post Mazzarri e così via, fino alla Salernitana in coda, che con mister Liverani, al posto di Pippo Inzaghi, vorrebbe tentare la scalata per la salvezza. Insomma, campionato molto aperto in basso, se non fosse per Sassuolo e Salernitana in crisi, forse il Lecce se la passerebbe peggio. Qui si fa la serie A o si retrocede, contro il Verona, allenato da mister Baroni, i giallorossi dovranno dare tutto per conquistare i tre punti al “Via del Mare”.

Gli scaligeri hanno ripreso vigore con la vittoria contro il Sassuolo. Mister Baroni sa il fatto suo, costruisce partita dopo partita il rinnovato Verona, molto attento alla fase difensiva. Da tenere d’occhio Lazovic ed Henry, ma anche Duda, Suslov, Swiderski, nello scontro diretto tra moduli che un tempo sarebbero stati speculari, all’andata finì 2-2. Sassuolo-Frosinone e Cagliari-Salernitana sono le altre due sfide da seguire. Il Lecce non si schioda dal consueto 4-3-3, gli esperti dicono che il modulo non conta, perché sono i calciatori a fare la partita e muovendosi tanto in campo, soprattutto senza palla, modificano sostanzialmente le posizioni di base.

Siamo d’accordo, ma, se facciamo un esempio banale, potremmo affermare che Banda corre tanto sulla fascia, a volte torna in difesa per dare una mano, spesso riparte da centrocampo, si accentra per andare al tiro, però, non gioca mai da prima punta o da seconda, non si scambia con l’esterno destro in partita, non fa neanche il quarto di centrocampo per renderlo più solido. I movimenti alla fine sono sempre quelli, facili riferimenti per gli avversari. Si attende il guizzo, l’episodio favorevole (rigore, punizione, errore degli avversari) e poco altro. Insomma, una manovra fluida, rapida, che non sia un contropiede, che si conclude con un tiro in porta, l’abbiamo vista poche volte nella stagione.

Anche contro il Frosinone non abbiamo visto una bella partita, pareva un pareggio annunciato, poi Cheddira ha trovato il vantaggio allo scadere del primo tempo, il rigore nella ripresa, prima sbagliato da Rafia, poi ripetuto e trasformato da Krstovic con la schiena del portiere, ha riportato il risultato in perfetta parità. A quel punto la partita si è accesa, forse perché il vantaggio del Cagliari ha sparigliato i conti, fatto sta che almeno il Frosinone con l’incrocio dei pali e poi con la bella parata di Falcone al termine della partita ha rimesso il pepe sulla gara. Contro il Verona sarebbe il caso di spingere sull’acceleratore, magari con due punte dall’inizio, senza attendere l’episodio favorevole, che potrebbe non esserci.

Stagione finita per Kaba (lesione legamento), una pedina importante nel Lecce a nostro avviso, per mister D’Aversa un pensiero in più durante la preparazione della prossima partita: è il momento di dare la scossa ai giallorossi, guidare “l’assalto” agli avversari, essere determinati come leoni, trovare nuovi accorgimenti tattici per perforare la difesa dei gialloblù. Fanno piacere le convocazioni di alcuni giallorossi nelle rispettive Nazionali, ora dimostriamo nel Lecce questo valore aggiunto. 

Stefano Bonatesta