Finalmente un bel Lecce, che ha sfoderato una prestazione degna di nota, contro la Roma al “Via del Mare”, gremito nel giorno di Pasquetta, dove è mancata solo la rete del ko. Tante le occasioni sprecate dal Lecce con Piccoli, Gallo, Dorgu, Banda, Sansone e Oudin. Roma stordita dall’imprevedibile Lecce tra primo e secondo tempo, partita apertissima, da brividi, a tratti mozzafiato, con occasioni da ambo le parti e portieri coraggiosi. In campo un Lecce che non ti aspetti, che con mister Gotti ha cambiato decisamente volto e gioco. 4-4-2 di partenza, alcune novità in formazione, con Piccoli e Krstovic insieme dal primo minuto. Sull’altra sponda giallorossa, mister De Rossi fa i conti con qualche acciaccato, ma la Roma di questi tempi è un osso duro.

Il Lecce risponde presente, si vedono gioco, trame con verticalizzazioni, triangoli, ripartenze, cross e tiri in porta, tanti, sparati maluccio, un po’ alla cieca, come direbbero in dialetto “ndo cojo cojo”. Qui c’è tanto da lavorare per Gotti, un tempo i calciatori volenterosi rimanevano ad allenarsi oltre il tempo prestabilito proprio per affinare i tiri in porta. Il Lecce con questo prezioso pareggio mantiene la 13ma posizione, al comando con 29 punti del gruppo di bassa classifica. Con due vittorie, alla portata dei giallorossi per quanto visto contro la Roma, siamo quasi salvi. Non culliamoci, non esaltiamoci, ora c’è il Milan, dei Leao e Giroud, forti del secondo posto in campionato, pronti a confermare il loro valore.

Per la matematica i rossoneri sono o sarebbero ancora in corsa per lo scudetto. Una partita persa sulla carta, a San Siro nel tempio del calcio italiano, ma senza timori reverenziali il Lecce deve giocare per continuare a lottare per la salvezza, un Milan appagato potrebbe concedere qualcosa ai giallorossi. Mister Gotti ha rinvigorito il Lecce, nel fisico e nel morale, è in grado di cambiare assetto alla squadra per dare maggiore imprevedibilità all’attacco e più solidità alla difesa con i due centrali a centrocampo (Blin e Ramadani).

Da rivedere, forse, la posizione di Dorgu più alta, surclassato da Gallo che partiva da dietro, ma la sovrapposizione funzionava bene, dettagli, insomma, da limare per migliorare ancora, i margini ci sono per fare meglio. Chissà se al cospetto dei rossoneri di Pioli mister Gotti rivedrà ancora l’assetto tattico del Lecce, non dare punti di riferimento in questo momento potrebbe rivelarsi utile alla causa. Lo sprint finale è ormai partito, il Lecce ha una ruota e mezza di vantaggio da difendere a tutti i costi. Affidiamoci al Gotti pensiero: “Questo spirito ci deve accompagnare sempre”. 

Stefano Bonatesta