La Serie A d’Elite si scopre nella sua veste migliore: da domani presso il Pala San Giacomo di Conversano alle ore 19:00, andrà di scena gara-1 della finale scudetto. Si affrontano per la prima volta in una finale scudetto del massimo campionato nazionale i Campioni d’Italia uscenti della Italgest Salento d’amare ed appunto il Conversano allenato da mister Jesper Svensson.
I due team si sono incontrati già in tre occasioni in questa stagione: in campionato ha prevalso il fattore campo, mentre in Coppa Italia hanno avuto la meglio i baresi. I salentini, autori di una stagione positiva, cercano l’impresa: per la prima volta partono con gli sfavori del pronostico dopo la cavalcata inarrestabile che ha visto protagonisti i bianco – verdi finora. I ragazzi di Trapani si presentano sul parquet avversario privi dello squalificato Opalic con l’obiettivo di rendere la vita difficile a Kokuca e compagni e magari di fare lo sgambetto al Conversano in chiave scudetto. Non sarà compito facile per i casaranesi, per i quali serve disputare una partita perfetta. La Italgest giocherà la finale scudetto con il fattore campo avverso, poichè, grazie ad un miglior piazzamento in classifica dopo la regular season, il Conversano avrà il vantaggio di ospitare anche l’eventuale gara3.
In settimana, i Campioni d’Italia hanno cercato di preparare nel migliore dei modi il match di domani, per il quale sperano di contare su una condizione migliore del terzino svedese Brajkovic, l’arma in più dei salentini in questi play-off. “Ci siamo preparati bene e nonostante abbiamo ottenuto la qualificazione senza far vedere il nostro miglior gioco, ora siamo molto carichi e concentrati”, dichiara il capitano Vito Fovio, uno degli ex di questa sfida. “Non siamo i favoriti soprattutto per il fattore campo sfavorevole e per l’assenza di Opalic”, prosegue il portiere. “Domani andremo a Conversano a giocare la nostra partita con tranquillità, perchè la pressione sarà tutta sulle spalle dei nostri avversari”.
Dirigerà l’incontro la coppia arbitrale Boscia-Pietraforte.
 
Gianluca Calò