Tra i vari verdetti del campionato dobbiamo mandare giù, amaramente, l’ormai inevitabile retrocessione del Lecce. Eppure, all’inizio, nonostante gli infortuni di Munari e Schiavi, sembrava la giornata della riscossa dei giallorossi. Purtroppo tutto è crollato nella ripresa con l’assurda e soprattutto ingenua espulsione del greco Papadopoulos, che ha complicato notevolmente la gara del Lecce. Così, mentre a Napoli il Torino ribaltava il risultato a suo favore, il Bologna in extremis affondava le sorti dei salentini. Alcuni giallorossi non hanno retto il bruttissimo colpo e sono usciti piangendo dal campo. Forse era tutto scritto, forse doveva andare così, comunque il Lecce esce di scena a testa alta, almeno per quanto ha fatto vedere nelle ultime giornate. Certo, se questa reazione ci fosse stata prima, forse non saremmo qui a piangerci addosso, ma con i se e con i ma non si gioca a calcio. La matematica non ci condanna ancora, ma adesso per ottenere la salvezza ci vorrebbe veramente un miracolo. Nella prossima gara, l’ultima al Via del Mare, ospiteremo la Fiorentina che, dopo aver raggiunto con certezza la Champions, è ancora in lotta per il secondo posto in campionato. Non sarà una passeggiata, meglio così, per non alimentare ulteriori polemiche e rimpianti. Ora è il momento di rifondare la squadra partendo, magari, dalla conferma del tecnico De Canio. Tra i verdetti della serie A quello principale è la conquista del diciassettesimo scudetto dell’Inter. Strameritato sul campo nonostante le accese polemiche che lo “special one”, il tecnico Mourinho, ha suscitato nell’arco del campionato. Ottengono la promozione in A il Bari di Conte e il Parma. Infine, facciamo i complimenti al Gallipoli per la prima storica promozione in B. Il merito va soprattutto allo straordinario lavoro del tecnico Giannini. Il derby del Salento, tutto giallorosso, sarà sicuramente un evento nella prossima stagione cadetta.

BOLOGNA – LECCE 2-1                        31’ Tiribocchi;      38’ Di Vaio;      94’ Volpi;

espulso al 50’ Papadopoulos;


 Stefano Bonatesta