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Pratiche dell’orrore. La libertà violentata nella vicenda Leopizzi   Francesco Aprile 2012-09-17   estratto da un intervento pubblicato sul numero di ottobre 2012 della rivista "Diversalità Poetiche"    1.   La storia di Renato Leopizzi è quella di un antifascista salentino che fu destinato al manicomio di Lecce da quel regime che non riusciva a piegare la sua integrità, la sua coerenza, lo spirito, profondo, che guardava lontano verso la libertà. Fu rinchiuso in manicomio e dichiarato morto pochi anni dopo. Si scoprì, in realtà, che Leopizzi era ancora vivo quando un certificato ne accertava la morte, che sulla sua morte si era mentito, che la sua vita era stata destinata al manicomio anche dopo la caduta del regime che lui aveva

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1.   Giovanni Presta (Gallipoli, 24 giugno 1720 - Gallipoli, 18 agosto 1797), visse a Gallipoli, dove esercitò la professione di medico, fino a quando acciacchi di varia natura gli impedirono di continuare nell'esercizio della professione. Da qui iniziò ad interessarsi agli aspetti economici di Terra d'Otranto, con un occhio di riguardo al settore dell'agricoltura che, anzi, considerava "come una delle fonti più cospicue della economia italiana del suo tempo" (Iannuzzi, P., Giovanni Presta

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Giuseppe Palmieri, nato a Martignano nel 1721, esponente di riguardo dell'Illuminismo italiano, studiò a Lecce presso i Gesuiti per poi perfezionarsi a Napoli sotto la guida dell'abate Antonio Genovesi. Inizialmente intraprese la carriera militare divenendo tenente colonnello. Abbandonata la carriera militare sviluppò il suo pensiero nell'ottica di un attento studio volto al miglioramento delle tecniche e delle condizioni agricole nel meridione, in particolare si interessò delle possibilità di

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1. Il contesto storico in cui muove il Briganti è quello di un Regno di Napoli in cui non è ancora riconosciuto legalmente il valore del titolo di studio e, inoltre, il rapporto vigente, ancora, fra nobiltà e popolo è quello in cui il popolo accetta passivamente le decisioni della classe nobile, della classe dirigente, e spesso il comportamento dei nobili è quello di abbandonare i centri periferici, i luoghi di nascita, indirizzando i propri studi, e sforzi e voglie verso la capitale o i grossi

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1. La fase detta dell'Illuminismo pugliese ebbe luogo a Terlizzi ad opera di Ferrante De Gemmis che istituì, nel 1754, un'accademia che "aveva dato vita ad un sodalizio di intellettuali e uomini colti che non intendevano affrontare temi di carattere letterario, filosofico o teologico - come era avvenuto per gran parte delle accademie sorte in Puglia nel secolo XVII -, ma che finalmente si orientavano verso problematiche inerenti al progresso economico, alla pubblica felicità e soprattutto allo

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