“Vanna che cantò con l’Usignolo di Lecce” è il titolo del concerto omaggio dedicato al grande soprano leccese Vanna Camassa, nel decennale della sua scomparsa, organizzato in esclusiva nazionale dalla Compagnia Mura di Flamenco Andaluso, con il patrocinio, tra gli altri enti, della Provincia di Lecce e dell’Ambasciata di Spagna in Italia.

L’evento commemorativo della celebre interprete del Bel Canto lirico italiano, che cantò con Tito Schipa, si terrà mercoledì 30 ottobre, alle ore 20, nella sala teatrino del Convitto Palmieri, in piazzetta Carducci, a Lecce.

L’omaggio al soprano leccese, scomparso nel 2009, avverrà con l’esecuzione di memorabili arie liriche tratte da opere di Rossini, Donizzetti e Bellini e di una celebre canzone di Tito Schipa, che il grande tenore dedicò alla sua città natale. L’ensemble di musicisti della Compagnia Mura eseguirà brani spagnoli, tra cui alcune tra le più belle canzoni popolari di Federico Garcìa Lorca. La direzione artistica è a cura di Massimo “Max” Mura, con la consulenza di Marina Tundo, allieva di Vanna Camassa.

Il programma prevede, inoltre, la consegna di una targa commemorativa ai figli di Vanna Camassa e di un diploma alla memoria alla moglie di Gianni Carluccio, che in vita fu custode di un ricco archivio su Tito Schipa, contenente documentazioni anche sulla Camassa, allieva prediletta dell’Usignolo leccese.

L’ensemble di musicisti della Compagnia Mura è composta da: Antonella Fiorentino (soprano); Piero Conte (basso); Vanessa Sotgiu (pianista); Stefan Biro e Ivo Mattioli (violini); Domenico Caruso (viola); Tiziana Di Giuseppe (violoncello); Vito D’Addabbo (contrabbasso); Renato Malerba (flauto); Francesco Porpora (oboe); Salvatore Coppola (clarinetto); Giuseppe Spedicati (fagotto, direttore del Conservatorio di musica “Tito Schipa” di Lecce); direttore dell’ensemble è il maestro Enrico Zullino; chitarra solista, Max Mura. Presenta Giusy Zangari.

Ingresso libero con invito da ritirare negli uffici di informazione turistica che si trovano presso il Sedile, in piazza Sant’Oronzo, e al Castello Carlo V di Lecce.