Sfrecciano via veloci, di giorno e di notte, e vanno in ogni direzione come schegge impazzite: sono i riders, i nuovi lavoratori che incontriamo sempre più frequentemente nelle nostre città. Sono i riders ed è a loro che è dedicata la mostra fotografica Riders… Sfrecciano via veloci…, di Mauro Raffini, allestita al Convitto Palmieri (Sala Allegoria della Provincia) di Lecce e organizzata da Consorzio Mestieri Puglia, Agenzia per il lavoro presente nei territori di Bari, Foggia, Lecce e Martina Franca, insieme a Fondazione Emmanuel. La mostra, che sarà inaugurata venerdì 14 marzo alle ore 11, è inserita nella nuova edizione di «No al razzismo - Intuttelelingue 5.0», progetto della Fondazione Emmanuel organizzato, in collaborazione con svariati partner, nell’ambito della XXI Settimana di azione contro il razzismo, promossa in tutta Italia dall’Unar. La mostra è un’opportunità di riflessione sociale attraverso l’arte fotografica intorno alla figura dei riders, in italiano “ciclofattorini”, uomini, pakistani, bengalesi, afgani, marocchini, nigeriani, senegalesi... (poche le donne, anche italiane), guidatori di bicicletta o di motocicletta, anche se oggi li identifichiamo univocamente con le persone che effettuano consegne a domicilio. L’esposizione racconta le storie di vita dei lavoratori delle piattaforme di consegna, portatori di un cambiamento radicale nel panorama del lavoro urbano. L’incontro con il lavoro dei riders e le loro difficoltà quotidiane ci invita a un’analisi critica della realtà socio-lavorativa odierna. La mostra vuole inoltre sensibilizzare le nuove generazioni sul valore del lavoro e sulla cura del capitale umano. Mauro Raffini, fotografo torinese professionista dagli anni settanta è da sempre impegnato a documentare i cambiamenti della nostra società. Il suo sguardo, imprescindibile e necessario, Raffini lo ha rivolto in questi ultimi anni, dal periodo pandemia a oggi, all’universo Riders: i lavoratori digitali della nuova globalizzazione, uomini e donne, apparentemente persone come noi ma in realtà pedine di un sistema in cui tutto corre e innesca la modalità del “tutto subito”. Conversa con loro oltre a ritrarli durante le ore di lavoro o in pausa in attesa di un nuovo ordine. Sabato 15, la mostra fa da cornice, alle 17, a «Essere Comunità AlterNativa», una conversazione collettiva che aiuti a riflettere sulla necessità di una comunità che sappia valorizzare e fare propri culture e pensieri, modi di vivere le relazioni in un tempo dilatato, che permetta di riconoscersi, non in termini di performance e produttività, ma valorizzando l'umanità, il tempo e la possibilità di “so-stare”. La mostra potrà essere visitata fino al 23 marzo, dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 16,30 alle ore 20. La visita guidata offrirà uno spunto di discussione per riflettere insieme sulle problematiche sociali, culturali ed economiche legate a questo fenomeno. Info e prenotazioni visite: 0832.358390 – 347.6466336 - 329.059818 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..