“…adoro la campagna e il mare del Salento. Mi piace dipingere soprattutto il paesaggio che mi circonda anche se saltuariamente mi diverto a realizzare alcune nature morte con frutta locale. Probabilmente il paesaggio che cerco e che dipingo è spesso velato da uno strato di malinconia. La mia pittura sembra avere mezzo secolo ma è solo frutto di una ricerca in parte ancora possibile: la mia attenzione si posa laddove la poetica del paesaggio salentino si conserva ancora bene…”.
Comincia a descriversi così il pittore leccese Marco Tommaso Fiorillo sul suo sito Fiorilloartstudio.it.  
Nature morte, ma anche interni, arte sacra e su tutto scorci di paesaggi incontaminati vengono magistralmente immortalati sulle tele dell’artista leccese.
Fonte d’ispirazione per i suoi paesaggi sono prevalentemente il mare e la campagna salentina, oltre ai tanti luoghi pittoreschi della Terra.
L’olio, il pastello, l’acquerello sono le tecniche usate dall’artista per realizzare i suoi suggestivi paesaggi, in uno stile personale che ricorda molto la pittura ottocentesca ed impressionista.
Tra le luci e le ombre dei suoi paesaggi intatti e sconfinati traspare la vena romantica di Fiorillo.
Una trentina delle sue tele sono state usate sul set del film “Mine vaganti”.
Le sue opere saranno esposte dal 15 al 26 dicembre nell’antica chiesa di San Sebastiano, attuale sede della Fondazione Palmieri, in vico dei Sotterranei a Lecce.                

“Innanzi tutto, l’emozione! Soltanto dopo la comprensione!”   Paul Gauguin

S.B.