Sono circa 60 le opere del ‘600, di scuola caravaggesca, esposte nel complesso museale di San Francesco della Scarpa. Veri capolavori, in gran parte di pittori napoletani che si rifanno al Naturalismo caravaggesco, provenienti da chiese, musei, collezioni private pugliesi.
Una mostra dall’alto valore artistico-culturale con tele pregevoli di varie dimensioni, alcune delle quali vere copie dei capolavori del maestro lombardo, con cui molti pittori vennero in contatto. Ricordiamo che le continue fughe del Caravaggio lo portarono in giro per l’Italia.
Scene bibliche, sacre, mitologiche, ritratti e nature morte si possono ammirare nelle sale della mostra.
Di fronte a tali opere d’arte come “L’incredulità di San Tommaso” di Massimo Stanzione, o “L’incoronazione di spine” di pittore caravaggesco, o la “decollazione di San Giovanni Battista” di Andrea Vaccaro non si può rimanere indifferenti e ci si perde in un mondo che non c’è più, letteralmente affascinati ed emozionati al cospetto di tanta bellezza artistica.
“San Simone” di Francesco Fracanzano, “Madonna con bambino tra San Domenico e Santa Caterina da Siena” di Antonio De Bellis, “Crocifissione di San Pietro” di Giovanni Francesco De Rosa detto “Pacecco”, “Estasi di Sant’Antonio” di Giuseppe Marulli, “San Pietro in preghiera” attribuito a Jusepe De Rubera, “Cristo deriso” di Bernardino Mei, “Sansone fa crollare il tempio” di Carlo Rosa, “Natura morta di frutta…” di Giacomo Coppola, “Giuseppe tentato dalla moglie di Putifarre” del Maestro di Fontanarossa sono solo alcuni dei capolavori presenti. Ed ancora opere del Verrio, del Finoglio, di pittori ignoti. La mostra annovera un autoritratto di Giovanni Baglione, rivale e diffamatore del Caravaggio poi divenuto uno dei suoi biografi, e “San Martino e il povero” di Giuseppe Cesari detto “il Cavalier d’Arpino”. Il Cesari aveva una fiorente bottega a Roma dove il Caravaggio vi prestò servizio nei primi tempi del suo soggiorno romano.
La mostra, organizzata dalla Soprintendenza dei Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Puglia e dal Museo Provinciale “Sigismondo Castromediano” nell’ambito delle celebrazioni nazionali del Caravaggio a 400 anni dalla morte, sarà aperta fino al 27 febbraio 2011.

Stefano Bonatesta