Il 12 settembre, al Castello Carlo V, l’inaugurazione della mostra tematica del gruppo artistico DNA
Lunedi, 12 settembre 2011 alle ore 18, il gruppo di artisti denominato DNA inaugurerà presso le sale del Castello di Carlo V a Lecce la mostra tematica dal titolo “Tracce d’uomo: tra mito, storia, cultura e contemporaneità.
La mostra, curata dallo scultore Claudio Di Lorenzo e dal critico d’arte Roberta D’Intinosante, si propone di raccontare un percorso evolutivo di tipo culturale, partendo dall’assunto che l’uomo sia non solo frutto di un DNA di tipo biologico, ma conservi anche i segni di un DNA di tipo culturale che ne condiziona l’esperienza, la percezione, la forma mentis; principio fondamentale, questo, della filosofia da cui prende le mosse il movimento DNA – dimensione nuova arte: “Se è vero che esiste un dna di tipo biologico che ha indotto nell’uomo la sua trasformazione da uomo delle caverne a uomo metropolitano, ne deve esistere per forza uno di tipo culturale che lo ha accompagnato in questa sua evoluzione”.
La scultura concettuale di Claudio Di Lorenzo, La fotografia di Domenico Marcone e la pittura d’ispirazione informale di Mivà si confrontano con il tema dell’evoluzione culturale dell’uomo sociale, dagli antipodi alla contemporaneità. Sollevando talune analogie tra antichi e nuovi drammi, riconfermano la funzione profetica del mito “Il tracciato della mostra muove i primi passi dalla ricerca, da parte dell’uomo, di qualcosa di soprannaturale che lo inducesse a spiegarsi alcuni (o forse tutti) fenomeni della natura allora non ancora comprensibili: da qui la trattazione del MITO come fonte inesauribile di riferimenti che attraverso la storia si tramandano fino ai giorni nostri”. Quella che il DNA suggerisce, di conseguenza, è un’idea modulare del percorso esistenziale e delle sue problematiche, e dunque l’immagine di un’umanità, tutta, fortemente coesa.
La storia costituisce per gli artisti del “gruppo” l’elemento di riferimento costante, da cui trarre insegnamento per poter fare i conti con il futuro perchè “colui che prende in considerazione la storia dei tempi antichi e ne conserva l’insegnamento, è illuminato sulle cose future” (Luis Cabrera de Cordoba). Ecco che la mostra prende in considerazione, e li rappresenta sotto forma di opere d’arte, alcuni passaggi fondamentali della storia dell’umanità: si tratta di quegli episodi che non solo hanno lasciato traccia indelebile del loro verificarsi, ma che attraverso la forza del loro significato, hanno indotto cambiamenti significativi, se non radicali (Crocifissione di Cristo, Caduta del Fascismo, Ecc.).
E’ cosi che la trattazione della componente cultura diviene elemento da cui i nostri artisti non possono prescindere nel raccontare la propria esperienza umana.
La contemporaneità è la componente che interessa ogni aspetto della vita quotidiana, e, compito dell’artista, è sicuramente quello di esplorare i vari mondi, a partire da quello politico e continuando con quello spirituale, attraversando quello sociale, culturale, artistico, filosofico, ecc., per raccontare, o meglio evocare, riflessioni da parte del visitatore in riferimento agli argomenti trattati; proprio perché caratteristica peculiare dell’artista è quella di saper porre l’attenzione su tematiche che riguardano il presente ed il futuro di ognuno, ma che spesso, paradossalmente, passano inosservate.
Le opere resteranno in esposizione fino al 23 Settembre.
Lunedi, 12 settembre 2011 alle ore 18, il gruppo di artisti denominato DNA inaugurerà presso le sale del Castello di Carlo V a Lecce la mostra tematica dal titolo “Tracce d’uomo: tra mito, storia, cultura e contemporaneità.
La mostra, curata dallo scultore Claudio Di Lorenzo e dal critico d’arte Roberta D’Intinosante, si propone di raccontare un percorso evolutivo di tipo culturale, partendo dall’assunto che l’uomo sia non solo frutto di un DNA di tipo biologico, ma conservi anche i segni di un DNA di tipo culturale che ne condiziona l’esperienza, la percezione, la forma mentis; principio fondamentale, questo, della filosofia da cui prende le mosse il movimento DNA – dimensione nuova arte: “Se è vero che esiste un dna di tipo biologico che ha indotto nell’uomo la sua trasformazione da uomo delle caverne a uomo metropolitano, ne deve esistere per forza uno di tipo culturale che lo ha accompagnato in questa sua evoluzione”.
La scultura concettuale di Claudio Di Lorenzo, La fotografia di Domenico Marcone e la pittura d’ispirazione informale di Mivà si confrontano con il tema dell’evoluzione culturale dell’uomo sociale, dagli antipodi alla contemporaneità. Sollevando talune analogie tra antichi e nuovi drammi, riconfermano la funzione profetica del mito “Il tracciato della mostra muove i primi passi dalla ricerca, da parte dell’uomo, di qualcosa di soprannaturale che lo inducesse a spiegarsi alcuni (o forse tutti) fenomeni della natura allora non ancora comprensibili: da qui la trattazione del MITO come fonte inesauribile di riferimenti che attraverso la storia si tramandano fino ai giorni nostri”. Quella che il DNA suggerisce, di conseguenza, è un’idea modulare del percorso esistenziale e delle sue problematiche, e dunque l’immagine di un’umanità, tutta, fortemente coesa.
La storia costituisce per gli artisti del “gruppo” l’elemento di riferimento costante, da cui trarre insegnamento per poter fare i conti con il futuro perchè “colui che prende in considerazione la storia dei tempi antichi e ne conserva l’insegnamento, è illuminato sulle cose future” (Luis Cabrera de Cordoba). Ecco che la mostra prende in considerazione, e li rappresenta sotto forma di opere d’arte, alcuni passaggi fondamentali della storia dell’umanità: si tratta di quegli episodi che non solo hanno lasciato traccia indelebile del loro verificarsi, ma che attraverso la forza del loro significato, hanno indotto cambiamenti significativi, se non radicali (Crocifissione di Cristo, Caduta del Fascismo, Ecc.).
E’ cosi che la trattazione della componente cultura diviene elemento da cui i nostri artisti non possono prescindere nel raccontare la propria esperienza umana.
La contemporaneità è la componente che interessa ogni aspetto della vita quotidiana, e, compito dell’artista, è sicuramente quello di esplorare i vari mondi, a partire da quello politico e continuando con quello spirituale, attraversando quello sociale, culturale, artistico, filosofico, ecc., per raccontare, o meglio evocare, riflessioni da parte del visitatore in riferimento agli argomenti trattati; proprio perché caratteristica peculiare dell’artista è quella di saper porre l’attenzione su tematiche che riguardano il presente ed il futuro di ognuno, ma che spesso, paradossalmente, passano inosservate.
Le opere resteranno in esposizione fino al 23 Settembre.